L'amore per il paesaggio al centro di una mostra nella chiesa di Santa Cristina
Per distogliere l’animo umano dagli affanni gli antichi consigliavano di contemplare il paesaggio. Da sabato 19 a lunedì 28 marzo (orari: 16:30 – 19:30. Inaugurazione ore 18:00) la magnifica chiesa neoclassica di Santa Cristina in via Chiaramonti 93 a Cesena ospiterà l’esposizione d’arte dal titolo "Sguardi sul Paesaggio" curata dal professor Paolo Degli Angeli.
Nel catalogo/manifesto della mostra sono presenti contributi scritti delle associazioni Italia Nostra, WWF Forlì-Cesena, Terre Centuriate Cesenati e Gruppo Archeologico Cesenate.
In mostra saranno esposte opere di sei artisti ed eccezionalmente durante l’inaugurazione si potranno ammirare cinque opere del pittore cesenate Giordano Severi che intorno agli anni ‘20 del Novecento inizia la sua straordinaria ricognizione pittorica su Rocche e Castelli di Romagna.
La terra di Franco Alessandroni è quella delle colline urbinati nella quale coesistono ancora panorami di rara bellezza. Bellezza che il pittore traduce sulla tela in modo moderno e consapevole non tralasciando inquietudini contemporanee; Di Antonio Andreucci, architetto e professore all’Università di Firenze, scomparso nel 2013, si espongono quadri dai quali si evince fortissimamente e sopra ogni altra riflessione uno straordinario amore per il paesaggio e il gusto di dipingerlo; La bravissima pittrice Lucia Baldini di Bagnacavallo, presenta opere riguardanti la pianura della sua terra, nelle quali trapela fortissimo lo spirito del luogo, e quadri di paesaggi a lei stranieri dove fantasia e immaginazione acquistano nuovi gradi di libertà; Vittorio Belli, grafico ed illustratore che ha più volte rappresentato la nostra città in splendide prospettive a volo d’uccello, presenta alcuni scorci del centro storico di Cesena e una selezione di paesaggi appenninici dal forte valore naturalistico; Il fabrianese Giulio Santoleri, dopo il diploma all’ISIA di Urbino, si dedica con successo all’attività artistica. I suoi paesaggi, presenti in mostra, riguardano fortemente ambiti introspettivi e condensano sul supporto aspetti reconditi dell’anima mediante un estremo rigore stilistico; Gianfranco Zavalloni, detto Pippi, che ci ha lasciato nel 2011, dirigente scolastico e uomo eclettico, saggista, illustratore, innamorato del pensiero di don Milani, con la sua “poetica delle cose semplici” ci regala splendide “poesie visive” che la moglie Stefania ha gentilmente concesso all’esposizione.
La mostra nasce con l’intento di presentare le opere di artisti che hanno una grande attenzione verso l’ambiente e l’intorno circostante e orienta lo sguardo verso il paesaggio e con esso verso quei beni culturali di cui il nostro Paese è particolarmente ricco. In questo periodo, ancora una volta, sembra che le azioni necessarie per rilanciare l’economia siano, deregolamentare e cambiare gli assetti degli organi preposti alla tutela e valorizzazione dei Beni Culturali e paesaggistici, estendere la metodica del silenzio assenso anche a quei beni tutelati, fino a coltivare l’idea di concedere permessi di trivellazioni in Adriatico per ricercare petrolio.
Lo studio degli artisti sul paesaggio ha lo scopo di risvegliare l’interesse verso le meraviglie del territorio che ci circonda, non dimenticando che la Bellezza è un bene da difendere, che estetica ed etica non vanno disgiunte, che contemplare il paesaggio, come consigliavano gli antichi, distoglie l'animo umano dagli affanni.