"Il caso Pantani", l'analisi del criminologo. Perché non può essere suicidio
Sarà presentato alla Ubik di Cesena il giorno stesso dell’uscita in libreria, giovedì alle ore 18.00, il nuovo libro di Luca Steffenoni “Il caso Pantani”. L’autore è un criminologo che lavora come consulente per diversi tribunali. Da anni segue i grandi gialli italiani unendo le sue competenze professionali all’attività di scrittore e narratore. È stato redattore della rivista “Delitti & Misteri” ed è autore di vari libri. È spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche. A dialogare con lui saranno Giovanna Prati, libraia, e Raffaele Montalti, opinionista televisivo.
Una morte da rockstar e il caso è chiuso. Ma qui non siamo a Los Angeles, siamo nel paese dei misteri irrisolti, dei depistaggi e delle doppie verità. State per leggere un giallo scritto da un criminologo che in un crescendo di suspense e rivelazioni entra nella scena di un suicidio troppo imperfetto per essere vero.
Una storia che deve essere raccontata anche dopo che l’iter processuale ha detto la sua ultima parola. Una storia che ci porta dritti nel territorio di una verità indicibile e clamorosa. Marco Pantani era un fuoriclasse troppo irregolare. La squalifica che lasciò sgomenta l’Italia intera era in realtà una gigantesca truffa ai suoi danni. In un giro di scommesse clandestine la criminalità organizzata aveva puntato cifre folli sulla sconfitta del Pirata. Gli elementi rilevanti per un criminologo fanno ritenere del tutto improbabile l’ipotesi del suicidio. Allora il caso non può essere chiuso.