Si celebra una tradizione antica: torna a Linaro la festa della trebbiatura
Donne che cantano mentre stanno sul barco (bica) a buttare le cove nella trebbiatrice, i "sunador" con la fisarmonica a rallegrare l'ambiente, gli uomini col forcone per amministrare le balle di fieno e vino a volontà: questa è la festa della trebbiatura, una tradizione antica che, in campagna, si continua a fare, ovviamente con macchinari più moderni e meno dispendio di energia da parte di uomini e donne. Per il sesto anno di seguito anche questo fine settimana (domenica dalle 12) verrà organizzata a Mulino D'Ortano da Ombretta Farneti, a Linaro che ha moltissimo terreno coltivato a grano.
"E' il sesto anno che la facciamo - spiega Ombretta Farneti - lo scorso anno anno partecipato 500 persone, quest'anno è probabile che ci saranno meno persone perché le previsioni meteorologiche non sono le migliori. Noi comunque la facciamo lo stesso. Si trebbia tutti insieme e ognuno può partecipare come vuole. Ho recuperato una Bubba del 1952, una macchina che porta via la pula. Sarà un modo per rivivere le tradizioni come una volta. E' interessante per i giovani che non l'hanno mai vissuta ed entusiasmante per i più anziani che rivivono momenti della loro gioventù".
Lo scorso anno avevano fatto 26 quintali di grano, quest'anno, secondo Ombretta, si arriverà a 12 quintali. "Prima si mangia tutti insieme con un pranzo buffet a scopo benefico da 25 euro con crostini, salumi, tagliatelle cappellacci, cinghiale, grigliata mista, contorni e dolci della casa - continua Ombretta Farneti - Poi ci si mette tutti a lavorare. Il ricavato del pranzo, infatti, sarà utilizzato per acquistare un defibrillatore per la scuola di Piavola. Chi non vuole mangiare può anche venire nel pomeriggio solo a guardare l'evento. Non è necessario prenotare, ci si può presentare lì la mattina o il pomeriggio. E' sempre un evento interessante che fa parte della nostra storia, educativo anche per i bambini..."