Viaggio tra i tesori della Malatestiana: il fondo di Nazzareno Trovanelli
Un intellettuale di prima grandezza che ha intersecato la storia della nostra città anche come politico ed amministratore. Basterebbe questo per dedicare a Nazzareno Trovanelli attenzione e studi. Ma c’è dell’altro. Il 20 marzo 2015, ricorre infatti il centenario della morte e, inoltre, un attento lavoro di catalogazione è in grado oggi di orientare gli studiosi che vogliono inoltrarsi nel vasto corpus dei volumi, documenti, manifesti, pubblicazioni che fanno parte della grande biblioteca di Trovanelli che, per sua volontà, è custodita nella Malatestiana.
E sarà questo l’argomento della conferenza, con visione diretta dei documenti, prevista per domenica alle 10,30, nell’Aula Magna della Malatestiana, Relazionerà la bibliotecaria Elena Bellagamba, curatrice della catalogazione del Fondo effettuata nell’ambito delle iniziative per il 550° della Malatestiana. Nazzareno Trovanelli (1855-1915) fu sovrintendente alla Malatestiana e curò soprattutto il suo interesse per la storia. Tale è infatti è l’orientamento della sua raccolta che custodisce documenti e volumi sul Risorgimento: archivi, testimonianze, memorie, archivi di martiri, partendo dalla Repubblica Cisalpina in avanti. Si tratta di oltre 3200 volumi, un migliaio di opuscoli, alcune annate di giornali e riviste, numerose carte manoscritte.
Il fondo Trovanelli oggi è collocato nel magazzino librario della Malatestiana, ma la catalogazione offre agli studiosi uno strumento fondamentale per la sua consultazione. Grazie ad essa infatti è possibile prendere visione dell’elenco e degli argomenti della raccolta ed ottenere i volumi in consultazione. Gli elementi che compongono il Fondo, infatti, sono tutti visibili in Opac, il catalogo Sbn, il Sistema Bibliotecario Nazionale Una bella scelta di volumi ed opuscoli saranno portati in visione nel corso della conferenza. Tra le curiosità un poema, “The disciples”, che parla dei discepoli di Mazzini, di una scrittrice inglese, che, benché non fosse mai stata in Italia, riuscì a trattare l’argomento in ben 300 pagine. Poi un’edizione antica, dell’inizio dell’800, de “I viaggi di Gulliver”, di Jonathan Swift.