Quando la cucina è "on the road": una giovane cesenate e il suo food truck
Materie prime di qualità e un minivan anni '70 tutto verde: "Green Pepper", il sogno della cesenate Federica Zammarchi, ricrea in piccolo il calore della cucina di casa e si rifà alla cultura dello street food mobile di stampo iberico e statunitense
In tempi come questi, in cui è sempre più difficile avviare un'attività, sono convinta che le idee che puntano su una formula innovativa, mantenendo però un legame con il territorio di riferimento, risultino vincenti. Questo che vi racconto è un esempio di come sia possibile raccogliere uno stimolo dall'estero e riportarlo in Italia, a Cesena, riproponendolo con onestà e con la volontà di creare una rete con altre realtà locali.
Quando inizia a raccontarmi la sua avventura sedute davanti ad un caffè in un bar del centro, Federica Zammarchi, cesenate, classe 1989, si illumina: mi parla delle sue esperienze di lavoro precedenti, sia in sala che in cucina in diversi locali della città, e del suo viaggio in Spagna, dove ha trascorso due mesi. Durante questo periodo scopre i mercati dove si riuniscono i food trucks, i minivan che ricreano all'interno una cucina perfettamente attrezzata e funzionale, e che propongono il proprio street food spostandosi da un festival all'altro.
"La filosofia del furgone mi ha subito attratta, perchè un minivan viaggia con te e diventa parte di te, e quindi ho cominciato a raccogliere informazioni mentre soggiornavo a Barcellona, dove il mercato di questo settore è già molto forte".
Prosegue: "Al mio rientro in Italia, mi si sono aperte tre possibilità: lavorare per qualcuno come avevo fatto fino ad allora, aprire un locale tutto mio, ma i costi sarebbero stati eccessivi, oppure continuare a viaggiare. Mi sono resa conto che avevo ancora tanta curiosità e tanta voglia di imparare e, memore dell'esperienza ispanica, ho contattato una ditta di Toledo che recupera dei minivan vintage, li sistema dal punto di vista meccanico e poi un allestitore arreda l'interno secondo le esigenze del cliente".
La sua scelta è ricaduta su un Citroen HY degli anni '70, a tre marce e senza servosterzo, che Federica ha voluto dipinto di un bel turchese molto acceso (da qui il nome, Green Pepper), con interni in legno e in bianco. Ma di green non c'è solo il colore, infatti l'aspetto rispecchia l'idea di fondo del progetto, che non si limita a voler proporre del cibo di strada, ma si prefigge l'obiettivo di offrire una vera e propria esperienza, attraverso la scelta di materie prime a km zero, l'utilizzo di pannelli fotovoltaici e di materiali biodegradabili. Dall'esterno è tutto visibile, dalle mattonelle di casa al pane fino all'orto con le piante aromatiche.
"Ma com'è possibile farci stare tutto, lì dentro?", chiedo io, e lei risponde: "Il van è largo 1,20 m e lungo 2,50 m: ho 60 cm di piano lavoro e 60 cm di passaggio: si apre lateralmente, per servire i clienti, e sul retro. Per rendere Green Pepper così funzionale sono stati necessari sette mesi di lavoro!".
E sull'uso degli ingredienti buoni, puliti e giusti, aggiunge: "Voglio che i miei piatti non siano solo belli e colorati, ma anche sani, semplici e che potenzialmente si possano riprodurre anche a casa. Ho iniziato delle collaborazioni con piccoli produttori locali, così da avere carne sempre controllata, oltre che una scelta ad hoc per vegetariani e vegani. Uso alimenti poveri, in modo innovativo", spiega Federica, "e creo pietanze che vanno dai 5 ai 10 €. Parto da una proposta di tre piatti e sei panini, ma è tutto in via di sviluppo."
Il furgone le è stato consegnato da poco, ma è già super operativo: non solo fiere e festival, ma anche catering mobile, di cui chiedo i costi: Federica risponde che sono flessibili a seconda delle occasioni, delle esigenze e del menù concordato, con una copertura massima di 200 persone e con un menù personalizzabile. Non solo, Green Pepper è una vera e propria cucina itinerante che può essere messa a disposizione dei privati e, in futuro, potrà anche essere un modo per avviare delle collaborazioni con chef riconosciuti, che vogliano mettersi alla prova con questo dinamico e innovativo modo di produrre cibo sano, locale, buono e colorato.
Fa sempre piacere veder realizzare idee come questa, soprattutto se a farlo è una giovane ragazza intraprendente, e a giudicare dalle foto dei piatti che potete vedere in questa gallery, Green Pepper macinerà tanti, tantissimi chilometri! In bocca al lupo Fede!
