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"La mia Londra", Simonetta Agnello Hornby racconta l'esperienza di avvocato di strada

La scrittrice Simonetta Agnello Hornby sarà ospite della Biblioteca Malatestiana martedì 27 maggio, alle ore 17, per presentare il suo ultimo libro "La mia Londra", appena pubblicato per i tipi di Giunti.

La scrittrice Simonetta Agnello Hornby sarà ospite della Biblioteca Malatestiana martedì 27 maggio, alle ore 17, per presentare il suo ultimo libro “La mia Londra”, appena pubblicato per i tipi di Giunti. L’incontro è organizzato dalla Libreria Giunti al Punto di Cesena e dall’Associazione Amici della Biblioteca Malatestiana.

“La mia Londra” è omaggio alla città d’adozione dell’autrice, che vive nella capitale britannica fin dal 1970. Qui nel 1979 ha fondato Hornby and Levy, uno studio legale nel quartiere di immigrati di Brixton che ben presto si è specializzato nel diritto di famiglia e dei minori. Hornby and Levy è stato il primo studio d’Inghilterra a creare un settore riservato ai casi di violenza all’interno della famiglia. La maggior parte dei clienti dello studio è caraibica o nera, e nel 1997 Hornby and Levy ha pubblicato in un libro, The Caribbean Children’s Law Project, il risultato della ricerca sui diritti dei minori e sulle strutture per i minori condotta da quattro membri dello studio legale in Giamaica, Trinidad, Barbados e Guyana. È tuttora l’unico lavoro del genere al mondo.

Dal 2012 Simonetta Agnello Horby collabora con la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence, attiva in Italia attraverso l’affiliata EDV Italy. La sua attività di scrittrice, invece, è iniziata nel 2000 e da allora ha pubblicato vari romanzi, fra cui “La Mennulara” (2002), “La zia marchesa” (2004), “Boccamurata” (2007), “Vento scomposto” (2009), “La monaca” (2010).

Nel 2013 ha pubblicato, insieme a Marina Calloni, “Il male che si deve raccontare”, un libro che parla di violenza domestica. Ma accanto a questi temi, Simonetta Agnello Horby coltiva anche una grande passione per la gastronomia, a cui ha dedicato i volumi “Un filo d’olio” e “La cucina del buon gusto” (con Maria Rosario Lazzati). Proprio per questo nel 2012 la città di Forlimpopoli le ha conferito il Premio Marietta ad Honorem “per aver scelto, dopo le brillanti prove narrative, prima di raccontare e poi di ragionare di cibi, lasciando intravedere segrete affinità tra scrittura e cucina, pratica letteraria e pratica culinaria: attività, entrambe, nutrite di tradizioni, ricordi e affett”. i

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