Viaggio tra i tesori della Malatestiana: incontro con Monica Miari
Hanno portato un contributo determinante per la conoscenza della Cesena antica gli scavi realizzati tra il 2011 e il 2012 intorno alla fabbrica della Biblioteca Malatestiana in occasione dell’allargamento degli spazi che ha dato luogo alla Grande Malatestiana. La necessità di stabilizzare alcune parti dell’edificio e di collocare nuovi collegamenti sotterranei via cavo per gli impianti ha richiesto infatti scavi che hanno consentito di indagare parte del terreno circostante fino ad una profondità di quattro metri (ma solo in alcuni punti). Non si è trattato dunque di uno scavo ad hoc, improponibile per un’area tanto delicata e centrale, ma di un’occasione unica per capire cosa custodisca il sottosuolo nel cuore di Cesena.Ciò che è emerso ha sorpreso gli stessi archeologi.
Un necropoli tardo antica, tra l’altro, che testimonia di una certa vitalità della città - legata a Ravenna e al periodo tardo imperiale - mentre intorno gli altri insediamenti urbani languivano e perdevano la loro connotazione.Gli scavi, tuttavia, hanno contribuito anche ad una migliore conoscenza e comprensione del perimetro di tutto il complesso francescano. Sul tema dei ritrovamenti - catalogati, fotografati e raccolti - l’Associazione Amici della Biblioteca Malatestiana ha organizzato per domenica (ore 10,30 Sala Lignea della Malatestiana) una conferenza con uno degli archeologi della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna, istituzione che a suo tempo ha tenuto le fila degli scavi, la dottoressa Monica Miari.Funzionario archeologo della Soprintendenza, Monica Miari ha ricevuto nel novembre scorso il premio Novello 2015 per il suo impegno archeologico alla scoperta dell’identità antica del nostro territorio.
E’ stata direttore di diversi scavi effettuati a Cesena a cominciare da quello del Garampo insieme all’Università di Venezia, per proseguire con quello per la realizzazione del nuovo foro annonario, quelli degli abitati preistorici di Provezza e dell'abitato preromano di Cesena. Attualmente sta curando lo scavo di Pievesestina per l’allargamento dello stabilimento dell’Orogel. Sempre in equipe si è occupata del riallestimento e del ricollocamento di alcuni reperti del Museo Archeologico allestito al piano terra della Malatestiana. Per cinque anni ha diretto il Museo Archeologico Nazionale di Sarsina.E’ autrice e curatrice di una cinquantina di pubblicazioni sui temi dell’archeologia e sugli scavi di cui si è occupata.