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Cultura Bagno di Romagna

Grande Guerra, a Bagno di Romagna una giornata di studio

Alla conferenza parteciperanno gli studenti delle classi terze della scuola media statale “Manara Valgimigli” e la classe quinta del Liceo Scientifico “A.Righi” di Bagno di Romagna

Continuano le iniziative legate al centenario della Grande Guerra: per approfondire alcuni temi e coinvolgere sempre più la cittadinanza, l'Assessorato alla Cultura organizza per sabato, alle 10,30, nei saloni di Palazzo del Capitano, dove è allestita la mostra, una giornata di studio, rivolta alle scuole e alla popolazione. L'esposizione “Bagno di Romagna e la Grande Guerra - QuindiciDiciotto i nostri nonni in trincea”, inaugurata il 17 ottobre, manifesta e quantifica il sacrificio di sangue pagato anche dal Comune in quella grande tragedia, recuperando documenti che fanno emergere frammenti di alcune storie di coloro che cento anni fa vi parteciparono: visitabile  fino al 6 gennaio a Palazzo del Capitano, la mostra sta destando l'attenzione di molti, che richiedono ulteriori notizie, collaborano per ricercare sepolture, mettono a disposizione documenti di famiglia.

Giuliano Marcuccini, illustrerà l'Albo dei Caduti del Comune di Bagno di Romagna e alcune storie emerse da sporadiche lettere e cartoline di quei nostri soldati che hanno combattuto su tutti i fronti, dal Carso all’Isonzo, alla Francia, fino alla Macedonia e all’Albania. Cesare Portolani parlerà del Diario di guerra del “sampierano” Domenico Portolani (1886-1965), mentre Roberto Greggi illustrerà il Diario di trincea di Renato Serra (1884-1915), “letterato” cesenate ed ufficiale del 11° Fanteria, morto sul Podgora come molti soldati del nostro comune di quel reggimento.

Alla conferenza parteciperanno gli studenti delle classi terze della scuola media statale “Manara Valgimigli” e la classe quinta del Liceo Scientifico “A.Righi” di Bagno di Romagna. “Crediamo che dare l’opportunità di conoscere la storia dei nostri nonni e bisnonni- afferma l’assessore Lazzari- attraverso momenti e occasioni di studio con esperti e la narrazione delle memorie di personaggi che la guerra l’hanno vissuta in prima linea, possa arricchire quel senso civico e morale che ci lega alla nostra comunità”.

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