"In disparte": primo appuntamento al Bonci del Festival Focus Jelinek
Venerdì (ore 18), nel Foyer del Teatro è in programma una delle tre tappe cesenati del Festival Focus Jelinek: "In disparte", il discorso che l’autrice austriaca Elfriede Jelinek ha scritto per il conferimento del premio Nobel per la letteratura 2004, sarà letto dall’attrice bolognese Anna Amadori e seguito dall’incontro con la poetessa Roberta Bertozzi, l’ideatrice del festival Elena Di Gioia, la drammaturga e attrice Chiara Guidi e il critico teatrale Massimo Marino. L’ingresso è libero.
"In disparte" è il discorso che Elfriede Jelinek ha pronunciato per il conferimento del premio Nobel per la letteratura nel 2004. La scrittrice non è andata a ritirare il premio a Stoccolma e ha inviato un video in cui lei stessa, davanti a un leggio, legge il discorso. Jelinek è nata a Mürzzuschlag, in Austria nel 1946. Ha studiato al Conservatorio di Vienna, dove si è diplomata organista. Giovanissima ha fatto il suo esordio letterario nel 1967 con la raccolta di poesie Schatten Lisas, cui sono seguiti romanzi, opere teatrali e interventi saggistici e articoli. Nel 2004 le è stato conferito il Premio Nobel per la letteratura per “il fluire musicale di canto e controcanto nei romanzi e nei drammi, che con straordinario ardore linguistico rivelano l’assurdità dei cliché della società contemporanea e il loro potere soggiogante”.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui, oltre al premio Nobel, premio Büchner (1998), premio Böll (1986), premio Heine (2002), premio Else Lasker Schüler (2003).
Ha scritto la sceneggiatura del film Malina (1991) di Werner Schroeter, dal libro di Ingeborg Bachmann. Il suo romanzo La pianista (1983) ha ispirato l'omonimo film del 2001 di Michael Haneke (vincitore del Grand Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2001 e Benoit Magimel e Isabelle Huppert premio come miglior attore e miglior attrice). Elfriede Jelinek, tra le voci più acute e pungenti della scena contemporanea. Con la sua scrittura ingrandisce e rimpicciolisce i panorami, gli affreschi, i ‘nidi’, le rappresentazioni in cui siamo calati, smonta dall’interno, anche del linguaggio, le architetture e le fondamenta su cui si reggono e costruiscono le relazioni scavando nella natura tagliente e multiforme del potere. La sua scrittura, abrasiva e corrosiva, consegna un’immersione, la discesa in luoghi dove si annidano il linguaggio, le rappresentazioni, la memoria, un ‘luogo’ affilato da cui fuoriescono tensioni e questioni della nostra contemporaneità. Conosciuta a livello internazionale, in Italia è ancora un’autrice da scoprire e approfondire. In Italia, Elfriede Jelinek è presente con Nuvole.Casa, (SE, 1991), La pianista (Einaudi, 2005), Le amanti (Frassinelli, 2004), La Voglia (Frassinelli, 2004), Bambiland (Einaudi, 2005), L’addio. (Castelvecchi, 2005), Sport. Una pièce - Fa niente. Una piccola trilogia della morte (Ubulibri, 2005), Voracità (Frassinelli, 2005), Loro non come loro (Effigie, 2009), Jackie (Forum, 2010), FaustIn and out (Titivillus, in uscita autunno 2014).
Anna Amadori si laurea con Claudio Meldolesi al Dams e si forma alla Scuola di Teatro di Bologna con Dominic De Fazio, Philippe Gaulier, Candy Smith. Lavora, tra gli altri, con Teatro Valdoca, Lenz Rifrazioni, Marco Baliani, Claudio Morganti, Letizia Quintavalla, Andrea Adriatico. Fonda e dirige, con Fulvio Ianneo, Teatro Reon, compagnia di produzione e promozione della drammaturgia contemporanea, dove conduce un intenso percorso di lavoro e ricerca attorale, nelle produzioni e nell’attività di formazione e di laboratorio. Nel 2008 inizia un proprio lavoro di scrittura e regia di cui L’inatteso di Fabrice Melquiot è l’esito ultimo in ordine di tempo, realizzato in collaborazione con Elena Di Gioia (2013). Le ultime produzione alle quali partecipa portano la firma di Andrea Adriatico come regista: è Irina ne L’omosessuale o la difficoltà di esprimersi (2012), Monique in Quai Ouest (2013), una delle quattro Jackie (con Olga Durano, Eva Robin's, Selvaggia Tegon Giacoppo) in Jackie e le altre (2014).
Il Festival, che si svolgerà nell'arco di sei mesi, fino a marzo 2015, propone un tragitto di innovazione nelle forme della progettazione culturale della nostra Regione, un itinerario inedito e originale tra teatri, festival, biblioteche, cinema, spazi culturali di molte città emiliano-romagnole (Bologna, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Cesena, Forlì, Faenza, Modena, Montescudo, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, San Lazzaro di Savena), tra le quali Cesena. Numerose le compagnie che vi prendono parte con attori, attrici e artisti impegnati ciascuno su un testo dell'autrice, con la prospettiva di offrire uno straordinario "arco della parola" che coinvolge per la prima volta in Italia molteplici forme di scrittura: dai testi teatrali ai romanzi e testi presentati e tradotti per il progetto.