Viaggio alla conoscenza della Biblioteca di Pio VII Chiaramonti
Davide Gnola, direttore del Museo della Marineria e della relativa Biblioteca, studioso di manoscritti medievali oltreché di barche tradizionali e di storia marittima, è anche un profondo conoscitore della Biblioteca Piana. E sarà lui infatti che su questo tema, nel corso di una conferenza aperta alla città (Aula Magna della biblioteca, domenica alle 10,30) della serie “Viaggio tra i tesori della Malatestiana” organizzata dall’Associazione Amici della Biblioteca Malatestiana, condurrà i presenti in un viaggio di conoscenza di uno dei più prestigiosi fondi della Malatestiana.
La raccolta è così chiamata dal nome del suo possessore, il papa cesenate Pio VII, al secolo Gregorio Barnaba Chiaramonti (Cesena 1742-Roma 1823). La Piana peraltro, che si trova collocata nell'ampia sala davanti all'aula del Nuti, come scrive in un saggio lo stesso Gnola, “è ancora poco conosciuta: l'unico catalogo a stampa riguarda gli incunaboli, e non vi è uno specifico catalogo complessivo, anche se le schede dei libri sono fuse insieme alle altre nel catalogo della Comunale di Cesena”.
La biblioteca Piana consiste di circa 2.800 opere, soprattutto libri a stampa, in 5.000 volumi (tomi). I codici di periodo medievale e umanistico sono soltanto 59, mentre il numero preciso dei manoscritti moderni potrà essere stabilito solo dopo una attenta ricognizione complessiva della raccolta, poiché è difficile identificarli solo in base agli inventari disponibili. Gli incunaboli, come le cinquecentine, sono 26. Vi sono inoltre numerose opere di scienze sperimentali, offerte in dono dagli autori a Pio VII, manoscritti di relazioni, rendiconti e progetti di carattere economico, libri di numismatica, antichità, belle arti.
La Piana conserva le tracce degli interessi di Pio VII per l'archeologia e la numismatica: possedeva un medagliere personale che seguì per un tratto le vicende della biblioteca, amava circondarsi di oggetti antichi, ma soprattutto è nota la sua attività di promozione degli scavi che gli valse l'appellativo di "papa archeologo". Infine, come è noto, sotto il suo pontificato si pongono le basi della moderna tutela legislativa delle opere d'arte. Anche dai "saggi di scavo" che si possono effettuare negli scaffali, la Piana si rivela la biblioteca di un uomo aperto e aggiornato.