Dopo decenni rivedono la luce: dai testi di don Sergio Cappelletti nascono le commedie dialettali
La memoria di un territorio è patrimonio di tutti coloro che ci vivono. Lo sanno bene i componenti della compagnia teatrale di dialetto "E Bucalon" di Torre del Moro, nata proprio sul recupero dei testi teatrali scritti negli anni 50 e 60 da don Sergio Cappelletti, prete della parrocchia locale, morto circa 26 anni fa. Don Sergio Cappelletti, oltre che essere parroco, è stato artista, scrittore, poeta, regista. Il suo spirito artistico, infatti, è stato veramente contagioso e un'intera generazione di ragazzi e ragazze ha avuto il piacere di aprirsi al mondo dell'arte proprio grazie a lui. Uno di questi è stato Alvaro Evangelisti, regista e attore di prosa cesenate molto attivo, che, dopo aver recuperato alcuni testi di don Sergio, due anni fa ha dato vita a una compagnia teatrale di dialetto che si chiama proprio come un testo scritto dal prete: "E bucalon".
"I suoi testi sono andati persi per decine di anni - spiega Evangelisti - poi, sia per commemorare l'incredibile vivacità di don Sergio che per gratitudine nei suoi confronti per avermi trasmesso l'amore per il teatro, sono andato a ricercarli a casa di chi venti o trent'anni prima li aveva messi in scena insieme a lui. Per ora ne ho recuperati nove. Il primo è già stato messo in scena dalla compagnia che porta il nome ispirato al suo testo "Un brenc e bucalon". L'altro, "E fent ad speda" lo mettiamo in scena venerdì sera, 5 aprile, (con repliche il 6, il 7, il 26 e il 27 aprile) nel teatro della chiesa parrocchiale di Torre del Moro, praticamente a casa di don Sergio".
Sono testi spiritosi, ma sempre con una morale. L'obiettivo è far riflettere il pubblico. L'ambientazione è locale, si svolgono tutti a Cesena e all'interno si possono trovare anche personaggi reali, esistiti negli anni Cinquanta o Sessanta a Cesena. "Li stiamo restaurando e portando tutti in digitale - continua Evangelisti - per passarli al San Biagio e custodirli a futura memoria. E' una memoria importante, non deve andar persa". Lo spettacolo (il cui incasso andrà in beneficenza) è messo in scena dal regista Evangelisti, gli assistenti sono Ambres Benedetti e Miriam Neri, la scenografia è di Massimo Rasi, le luci di Francesco e Luciano Luongo, le acconciature di Ema e i costumi (tutti rigorosamente frutto di uno studio storico dell'epoca) sono di Gabriella Battistini.
A salire sul palco saranno Rita Danesi, Antonella Targhini, Paola Franchini, Giulia Nunziatini, Morena Valentini, Piera Pazzaglia, Rosalia Maraldi, Domenico Mondardini, Corrado Assirelli, Massimo Lucchi, Paride Speroni, Sanzio Speroni, Marco Zanuccoli, Terzo Lucchi e Marco Ugolini.