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Savignano, al Cinema Teatro Moderno inaugurato il proiettore 4K

Dopo il ricordo di Pasolini, la rassegna del Cinema Teatro Moderno prosegue sabato 21 marzo alle 21 con un nuovo evento a cavallo tra teatro e cinema, dedicato a un’altra mente scomoda, un’intellettuale non allineata del Novecento italiano: Oriana Fallaci

A quarant’anni dalla sua scomparsa, proseguono gli eventi dedicati a Pier Paolo Pasolini. Domenica scorsa, con la proiezione di Teorema, si è completato l’omaggio del Cinema Teatro Moderno di Savignano sul Rubicone, iniziato la sera precedente con lo spettacolo di Moni Ovadia Scritti corsari. Oltre che per l’ottima risposta della città, gli eventi si sono segnalati per la riscoperta di alcuni aspetti dimenticati dell’opera di Pasolini scrittore e regista.

Capolavoro del 1968 – riproposto in versione digitale ad alta risoluzione con un’introduzione musicale di Daniele Maggioli e una presentazione di Piergiorgio Farina – Teorema fu protagonista di un vero caso giudiziario. Presentato tra le polemiche alla Mostra del Cinema di Venezia il 5 settembre 1968, il film fu sequestrato dalla Procura di Roma solo otto giorni dopo con l’accusa di oscenità. Ne seguì un processo alla Corte d’Appello di Venezia, dove il pubblico ministero Luigi Weiss chiese sei mesi di carcere per Pasolini e per il produttore Donato Leoni, oltre alla distruzione integrale dell’opera. Il 23 novembre, il tribunale si pronunciò per l’assoluzione con una sentenza inequivocabile: «Trattandosi incontestabilmente di un’opera d’arte, Teorema non può essere sospettato di oscenità».

A emettere il verdetto – insieme ai giudici Giuseppe Toti e Achille Giadella – anche Enrico Franciosi, oggi notaio a Rimini e presente alla proiezione. Al termine del film Franciosi ha ricordato il travagliato iter giudiziario della pellicola, il suo impegno a favore di Teorema e lo stupore di Pasolini durante il processo. A distanza di anni resta confermato il valore artistico dell’opera, impreziosita dalle musiche di Ennio Morricone e da un cast d’eccezione con Terence Stamp, Silvana Mangano, Massimo Girotti, Ninetto Davoli e Laura Betti. In un’edizione storica della Mostra del Cinema, contraddistinta dalla clamorosa occupazione della Sala Volpi da parte degli autori e dagli sgomberi della polizia, Teorema fu presentato in concorso contro la volontà di Pasolini ma sfiorò il Leone d’Oro grazie all’apprezzamento del presidente di giuria Guido Piovene. Bollato come mistico da sinistra e immorale da destra, e ostracizzato dalle gerarchie ecclesiastiche, il film conquistò nonostante tutto l’importante Navicella d’Ora assegnata dalla giuria cattolica dell’OCIC (Office Catholique International du Cinema). «Dio è lo scandalo» commentò alla Quinzaine littéraire lo stesso Pasolini, che definì così il protagonista interpretato da Terence Stamp: «È il Dio che distrugge la buona coscienza, acquisita a poco prezzo, al riparo della quale vivono o piuttosto vegetano i benpensanti, i borghesi, in una falsa idea di se stessi».

Dopo il ricordo di Pasolini, la rassegna del Cinema Teatro Moderno prosegue sabato 21 marzo alle 21 con un nuovo evento a cavallo tra teatro e cinema, dedicato a un’altra mente scomoda, un’intellettuale non allineata del Novecento italiano: Oriana Fallaci. Si comincia con lo spettacolo Omaggio a Oriana, di Maria Rosaria Omaggio, e si prosegue con l’ultimo film del grande Andrzej Wajda, Wałęsa. L’uomo della speranza, in cui la stessa Omaggio interpreta Oriana Fallaci impegnata nella sua storica intervista al leader di Solidarność.

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