“Chinese Sundays”: in concerto Stefano Bedetti Organ Trio con Yazan Greselin e Max Furian
Mercoledì 15 febbraioalle 21.30 il palco del Jam Session, un Jazz Club sempre più avvolto dalla personalità e dalle note di grandi musicisti, sarà calcato per il terzo evento del mese di febbraio dallo scoppiettante Stefano Bedetti Organ Trio con Yazan Greselin e Max Furian che presenterà “Chinese Sundays”.
Il nuovo disco, “Chinese Sundays”, edito nel 2022, è il frutto degli ultimi anni vissuti in Italia da Bedetti dopo il suo rientro da New York. La narrazione di questo album, pregno di emozioni, anche contrastanti, vissute in questi ultimi tempi, si sviluppa attraverso composizioni nate dalla penna del sassofonista. Profondamente legata alle radici del jazz, innervata da contaminazioni, influenze, la tessitura musicale è arricchita da uno sguardo contemporaneo che va oltre gli stereotipi. Yazan Greselin e Maxx Furian, in grande empatia con Bedetti, hanno dato un contributo fondamentale alla dimensione espressiva ed emotiva dell’album.
Stefano Bedetti, sassofono tenore e soprano, compositore, arrangiatore, ha nel fluido vigore e nella ricchezza inventiva del fraseggio le qualità che gli consentono di muoversi con libertà fra tradizione e ricerca espressiva. A 19 anni era già sulla scena del jazz con Giulio Capiozzo, col quale registrò “Chernobil 7991” (1997), un disco targato Area. In seguito la sua attività musicale si è divisa fra l’Italia e New York, dove si trasferì nel 2009, con collaborazioni in concerto e in sala d’incisione che vanno dai Jestofunk al quartetto di Billy Hart, da Cameron Brown, George Cables, Antonio Sanchez, al trio con Victor Lewis, batteria, e Ed Howard, contrabbasso, a Marco Tamburini (col quale incise “Frenico”, 2006, e “Isole”, 2007), Adam Nussbaum, John Patitucci, Billy Drummond, Barry Altshul, a George Garzone, Enrico Rava, Antonio Faraò, Flavio Boltro, Simone Zanchini (“Casadei secondo me”, 2013, “Don’t try this anywhere, 2015), Ratko Zjaka (“Life on heart”, 2018), e tanti altri. Il suo primo disco, “The bright side of the moon” (2007, con le liner note di F. Bosso), ha ricevuto la nomination come Best jazz album 2007 agli Italian Jazz Awards.
Yazan Greselin, all’organo Hammond, di solida formazione pianistica, anche batterista, ha caratterizzato col suo groove il Vercesi Greselin Quartet (“Too soon for a Gift”, 2014) e il progetto in trio a suo nome, testimoniato dall’album “Flash Forward”, 2017. Collabora con diversi musicisti della scena nazionale ed internazionale, fra i quali Gigi Cifarelli, Rudy Royston (tour italiano, 2016), Klemens Marktl, Alex Sipiagin, Flavio Boltro, Stefano Di Battista, Antonello Salis, Sandro Gibellini, Giovanni Giorgi, Paolo Pellegatti. Le sue ultime incisioni sono “Happy Circles” (2022) col The Origin Trio e “Lejos” (2022) col The 3 Pockets.
Maxx Furian, batterista, musicista di grande esperienza e forte personalità, si definisce un “liquid groove man”. Nel 1993 si trasferì a Los Angeles per studiare con Chad Wakerman: questa esperienza si rivelò fondamentale per la sua formazione artistica. È stato parte attiva di gruppi quali il Mauro Negri Quartet (“Liquid Places”, 2007), e ne ha fondato altri, fra cui la Drummeria, spettacolare formazione con cinque batteristi (Paolo Pellegatti, Christian Meyer, Walter Calloni, Ellade Bandini e lo stesso Maxx), il New Trio One (“The traveling train”, 2011), il Maxx Furian Jazz time (“L’equilibrista”, 2011), l’Exploring Trio (“Exploring”, 2016), i Timelin3 (con F. Malaman, A. Bonacasa, M. Scipione, album del 2019). In ambito jazz ha collaborato e collabora inoltre con Bob Mintzer, Antonio Faraò, Randy Brecker, Paolo Birro, Stefano Senni, Jeff Berlin, Paolo Fresu, Othello Molineaux, Emanuele Cisi, Enrico Rava, Furio Di Castri, Horacio Hernandez, Mike Stern, Flavio Boltro, Massimo Moriconi e molti molti altri.
La direzione artistica del “Jazz Club” è di Chicco Capiozzo. È consigliata la prenotazione del tavolo 0547 404144 - https://www.jamsessioncesenatico.com/