Cesenatico, a teatro con Alessandra Racca e Roberto Mercadini
Cosa accomunano spirito, personalità, forza d’animo, ironia, autocritica, passione, affetto e responsabilità? Ognuno di questi aspetti rappresenta un frammento della complessità femminile. Grazie a tutto questo, ma anche a capacità, spirito di iniziativa e tanto altro ancora le donne sono state capaci di costruire modelli di vita, di diventare guide per milioni di persone.
Per celebrare questi valori e rendere omaggio alle donne, l’Associazione Culturale Mikrà, in collaborazione con l’Assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Cesenatico hanno scelto il modo più bello e semplice per raccontare le battaglie, ma anche i piccoli difetti e drammi quotidiani, delle mamme, delle imprenditrici, delle ragazze: uno spettacolo teatrale.
Alessandra Racca e Roberto Mercadini saliranno l’8 marzo sul palco del Teatro Comunale (su il sipario alle ore 21.00) portando in scena poesie, monologhi, dialoghi e riflessioni per narrare l’universo complesso delle femminilità in modo leggero, ironico, divertente.
“L’ironia – spiega l’Assessore alle Pari Opportunità, Lina Amormino – è un arma efficace che permette alle donne di sopravvivere ogni giorno. Abbiamo voluto celebrare l’8 marzo in quest’ottica cercando di raccontare in modo coinvolgente come, ancora oggi, le donne fatichino a ritagliarsi uno spazio nella nostra società, ad affermarsi, ad essere considerate autorevoli. Tra il divertente e il giocoso, tuttavia, è giusto non distogliere l’attenzione da un fatto reale: sono ancora tanti quelli che credono, o ancor peggio fanno credere alle donne, che i successi che hanno raggiunto non siano frutto del loro merito, del loro lavoro, ma di concessioni e questo ci indigna tutte”.
L’8 marzo è una festa dai valori profondi che trascende fiori e cene.
“L’8 marzo è la giornata internazionale della donna istituita per ricordare le conquiste sociali, così come quelle economiche e politiche ottenute dalle donne – conclude l’assessore Amormino - E’ una giornata storica in cui si deve festeggiare ma anche riflettere sulle tante discriminazioni e violenze, fisiche e psicologiche, cui sono sottoposte in tutte le parti del mondo ancora oggi. Nata più di un secolo fa e affacciatasi nel nostro Paese negli anni venti, la festa della donna ci richiama ancora agli stessi valori, segno che tante battaglie sono state vinte, ma che la guerra non è ancora finita”.