Casa Bufalini volta pagina: un sabato per scoprire cosa diventerà
Nel pomeriggio di sabato “Casa Bufalini volta pagina”. E’ questo il titolo dell’evento che segna l’avvio del percorso delineato dal Comune di Cesena per l’affidamento del servizio di gestione di Casa Bufalini che, una volta restaurata, è destinata a diventare laboratorio permanente di produzione culturale e intellettuale integrato con il polo della Biblioteca Malatestiana. Nel corso dell’iniziativa si terranno incontri, laboratori, spettacoli, visite di Casa Bufalini arricchita dagli allestimenti di “Spazi indecisi”. L’iniziativa è stata presentata mercoledì mattina alla presenza, fra gli altri, del Sindaco Paolo Lucchi e dell’Assessore Francesca Lucchi.
IL PROGETTO DI RESTAURO - Casa Bufalini fu costruita nel Settecento da Giacomo Bufalini, padre del grande medico Maurizio Bufalini – uno dei più importanti clinici italiani del XIX secolo - che qui nacque nel 1787. Articolata su tre piani, ingloba anche l'abside e le testate laterali della chiesa di San Francesco, demolita nel corso dell’Ottocento. Da tempo versa in condizioni precarie e necessita di un approfondito intervento di recupero.
Il progetto definitivo di restauro è già pronto e prevede opere di entità cospicua: saranno demolite tutte le parti non più recuperabili, a cominciare dai solai e dalla copertura, che saranno ricostruiti rispettando i materiali esistenti e tenendo conto delle normative antisismiche. Ma anche le murature interne ed esterne verranno in parte ricostruite ed adeguate simicamente, ricorrendo alla tecnica del scuci – cuci. Particolare attenzione sarà dedicata al recupero di tutti gli elementi originali e caratteristici dell’edificio (come ringhiere di balconi e scale, inferriate ecc.) che possano essere restaurati e ricollocati.
Naturalmente, saranno cambiati tutti gli infissi (con caratteristiche in grado di abbattere i consumi energetici) e verranno rifatti gli impianti. Prevista anche l’installazione di un ascensore in acciaio e vetro, per il superamento delle barriere architettoniche. Il restauro di Casa Bufalini riguarderà anche l’abside della chiesa di San Francesco; dopo essere stato murato e inglobato all’interno del Palazzo, questo spazio era stato trasformato in due ambienti sovrapposti con la costruzione di un solaio intermedio. Con i nuovi lavori, l’abside recupererà l’antica fisionomia verticale, con l’eliminazione del solaio (che verrà sostituito da un ballatoio perimetrale in acciaio e vetro), mentre per consentirvi l’accesso sarà realizzato un percorso pavimentato in legno che attraverserà il cortile posto sul retro dell’edificio.
I FINANZIAMENTI - L’importo complessivo dell’opera è di 2 milioni di euro, di cui 1,6 milioni saranno coperti dal finanziamento approvato dalla Giunta regionale dell’Emilia Romagna nell’ambito dell’assegnazione dei fondi strutturali europei del POR FESR 2014/2020, Asse 6 - città attrattive e partecipate. Nello specifico, l’Asse 6 ha l’obiettivo di qualificare e rivitalizzare porzioni delle città capoluogo della regione, per aumentare i livelli di attrattività, competitività, coesione economica e sociale attraverso la creazione di laboratori aperti, cioè spazi attrezzati con soluzioni tecnologiche avanzate per lo sviluppo di forme innovative di confronto, cooperazione e collaborazione tra cittadini, amministrazione pubblica, terzo settore, università ed in generale di tutti gli attori che hanno un ruolo significativo nella trasformazione della società dell’informazione nell’ambito urbano.
La Gara per l’affidamento dei dei lavori di riqualificazione di Casa Bufalini arriverà entro dicembre 2016, l'avvio lavori di riqualificazione: entro prima metà 2017 (fine lavori entro 2018), il bando per la selezione del gestore di Casa Bufalini: entro metà 2017 e l'avvio delle attività e operatività del Laboratorio Aperto giugno 2018.
LE FUTURE FUNZIONI - Accanto alla progettazione strutturale, dunque, assume un ruolo fondamentale la messa a punto delle nuove funzioni da sviluppare all’interno di Casa Bufalini.
Negli intenti dell’Amministrazione, Casa Bufalini deve diventare una pattaforma creativa dove l’incontro tra diverse professionalità e le nuove tecnologie permetterà di sperimentare e creare servizi innovativi per la diffusione dell’innovazione culturale; un luogo di produzione culturale ed intellettuale, un’officina aperta di sperimentazione creativa, dove l’innovazione incontrerà le tradizioni del territorio per creare nuovi beni e servizi culturali e di promozione turistica; un aboratorio permanente per generare nuove opportunità di lavoro e nuove economie sul territorio (industrie creative e culturali).
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