La Bottega del Teatro Franco Mescolini presenta "Pluto" di Aristofane al Plautus Festival
Per il Plautus Festival, all'Arena Plautina, di sarsina, giovedì 19 agosto, alle 21.30, va in scena “Pluto” di Aristofane, che avrà come protagonista Vito. Adattamento e regia di Gigi Palla con Barbara Abbondanza, Lorenzo Branchetti, Mirko Ciorciari, Camillo Grassi, Gabriela Pratico’, Alessandro Pieri, Daniele Romualdi
Scene e grafica :Maurizio Pieri
Costumi: Davide Zanotti
Luci e fonica : Officina Teatro
Aiuto regia: Valentina Lo Nigro
Direttore di produzione: Annalia Bianchi
Pluto è l’ultima commedia che ci resta di Aristofane. La critica appare concorde nel sottolineare il ridimensionamento dell’elemento comico, straripante in opere come Lisistrata e Rane, in favore di un’espressione ironica maggiormente meditata e dolente.
E’ anche una commedia poco politica, mostrando essa una programmatica rinuncia a specifici riferimenti all’attualità ateniese in favore di una tematica sociale più universale quale l’equa distribuzione delle ricchezze, resa forse più sensibile ed emergente a causa della crisi sociale generata dalla Guerra del Peloponneso.
Sono questi due elementi che ci hanno portato a pensare, insieme al regista Gigi Palla che ne cura anche la traduzione l’adattamento, proprio al Pluto come ideale prosecuzione del nostro lavoro “estivo” sui classici greco-latini, iniziato due anni or sono con la messa in scena di Asinaria.
I punti di contatto e la conseguente sfida ci sono sembrati particolarmente motivanti: ancora una commedia poco “ridanciana”, su cui provare a creare e sviluppare quei meccanismi del comico, che dovrebbero portare il pubblico al riso; ancora una commedia “sociale” che in quanto tale ben si presta ad essere calata in ogni contesto storico, così come Asinaria che, proponendoci uno spaccato sul mestiere più antico del mondo, ci aveva consentito una rievocazione dell’epopea delle case di tolleranza nel periodo del ventennio.
Ma questa volta con un’esigenza in più che emerge dalla stretta attualità: quella di riportare la condizione sofferente di un settore, quale quello dello spettacolo dal vivo, che più di altri ha patito le restrizioni del periodo pandemico.
E anche in questo caso ci aiuta la scelta di una commedia come Pluto, considerata “povera”, dalla coreografia semplificata, priva del consueto sfarzo corale, che rinuncia all’intermezzo (parabasi), probabilmente nel segno di una austerità che la società ateniese stava vivendo, nel suo periodo post bellico.
E sarà post bellico il periodo in cui riusciremo a tornare in scena dal vivo? Potremo dirci fuori dalla pandemia con cui da più di un anno si sta combattendo?
Nel momento in cui progettiamo questo lavoro non possiamo ancora dirlo, mentre sono del tutto vive in noi le immagini delle proteste dei lavoratori dello spettacolo che riconsegnano i loro bauli di lavoro nelle piazze delle più importanti città italiane.
Questo evento, questa immagine rappresenta l’ispirazione della nostra messa in scena, il suo motore di avvio: una processione funebre guidata dalla Povertà, personaggio centrale della commedia, in cui simbolicamente partecipano tutti gli attori della compagnia chiudendosi ciascuno nel proprio baule.
Da cui però l’arte teatrale subito si riemerge, (perché in fondo, la povertà è stato sempre il carattere distintivo della professione dell’attore e del teatro), per rituffarsi nel vortice di un’azione che proprio l’eterno conflitto tra ricchezza e povertà vuole riportare sulla scena, scoprendo tra l’altro che, per una commedia non politica come quella che proponiamo, i riferimenti all’attualità politica sono invece troppo invitanti e bipartisan per non coglierne l’occasione di riderci su, giocando con il luoghi comuni della comunicazione di palazzo che spesso ne caratterizza l’odierna narrazione.
Il tutto intervallato da numeri musicali che, sulle note di rinomati motivi dedicati al tema, celebrano il dio che più di altri ci sembra imperare nella società contemporanea: il dio denaro, che nella raffinata commedia di Aristofane, trova la sua più ironica, ambigua, sfuggente e divertita rappresentazione.
Con il contributo di Romagna Iniziative