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La bandiera ritrovata: Laura Boldrini in città per la consegna del diploma "Cesena, città per la pace"

Ecco come un gruppo di donne cesenati provò a scongiurare la paura di una nuova guerra: il drappo cesenate anticipò la celebre bandiera della pace

Si tiene sabato 7 dicembre, alle 17,30, nella Sala del Consiglio comunale la consegna del diploma “Cesena, città per la pace”, per celebrare la storica bandiera della pace di Cesena, alla presenza dell'onerevole Laura Boldrini. Laura Boldrini ha ricevuto il premio “Cesena, città della Pace” nel 2011 quando ricopriva l’incarico di portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR).

Oltre a Laura Boldrini sono presenti, inoltre, il Sindaco Enzo Lattuca, l’Assessore alla Cultura e alle Iniziative di Pace e Solidarietà Carlo Verona, Piero Piraccini del Centro per la Pace “Ernesto Balducci”, Gabriele de Veris,  scrittore e bibliotecario della San Matteo degli Armeni di Perugia – la biblioteca dove è custodita la prima bandiera per la pace – e Gabrio Casadei Lucchi, già parlamentare e Sindaco della città malatestiana, che parlerà di com’era Cesena ai tempi in cui venne cucita la bandiera.

Conclude la giornata lo spettacolo "E come potevamo noi cantare: dalla Grande Guerra alla Grande Pace" della Compagnia Teatro delle Lune, in programma a Palazzo del Ridotto alle 20,30.

La storia della bandiera della pace

Per ripercorre la storia della "bandiera ritrovata" bisogna tornare all’inizio degli anni ’50, la seconda e più terribile guerra del ‘900 si è da poco conclusa, ma se ne avvertono ancora gli echi nonostante la società del benessere sia alle porte. Siamo anche agli albori della guerra fredda, con i blocchi USA e URSS che affinano strategie e armi, presunte e reali, con un intero mondo nel mezzo che resterà per decenni col fiato sospeso.

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E’ in questo clima che, ago e filo alla mano, un gruppo di donne cesenati prova a scongiurare la paura di una nuova guerra. Nasce così un drappo che anticipa di dieci anni la più celebre bandiera di Aldo Capitini, cucita nel 1961 alla vigilia della prima Marcia della Pace Perugia-Assisi e oggi assurta a icona universale di pace. Quell’arcobaleno, simbolo di pluralità che contiene le differenze, a Capitini probabilmente venne suggerito da Bruno Munari, che lo considerava archetipo di pace, o dal filosofo Bertrand Russel che lo usò in Inghilterra su una delle bandiere che fece per la campagna sul disarmo nucleare all’inizio degli anni ’60. Quel che è certo è che, nel secondo dopoguerra, ricorrono alla rainbow flag tutti i movimenti in difesa delle diversità. Invece, come nacque in un gruppo di giovani donne di Cesena, tutte legate al mondo politico della sinistra, la volontà di cucire un patchwork arcobaleno, lo scopriremo sabato 7 dicembre quando, ad alcune delle donne che realizzarono la bandiera recentemente ritrovata sarà consegnato un attestato legato al premio “Cesena, città per la Pace”.

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