La Fondazione Carisp ha erogato nel 2014 1,2 milioni. Piraccini verso la riconferma a presidente

L'Assemblea dei soci della Fondazione ha dato parere favorevole al bilancio consuntivo 2014. E’ l’esito dell’assemblea alla Fondazione Cassa di risparmio in cui il Presidente Bruno Piraccini ha illustrato gli interventi finalizzati alla crescita economica del territorio tramite iniziative strategiche e progetti finalizzati alla promozione dell’innovazione nelle imprese (Cesenalab, S.I.R. – Sviluppo Imprese Romagna). Nella distribuzione delle erogazioni particolare attenzione è stata riservata alle richieste che provenivano dai settori dell’assistenza agli anziani e del volontariato, a sostegno delle categorie sociali meno protette. Nell’esercizio 2014 sono stati deliberati interventi per 1.282.572 euro.
 

Infine, l'Assemblea ha eletto due nuove socie, entrambe cesenati: Silvia Antonelli (laureata in Farmacia, amministratore delegato di Auto Sat S.p.A.) e Monica Mondardini (laureata in scienze statistiche ed economiche, amministratore delegato del Gruppo Editoriale L'Espresso, amministratore delegato di CIR S.p.A., amministratore indipendente delle società quotate Crédit Agricole, Atlantia e Trevi Finanziaria Industriale). L’Assemblea ha confermato Bruno Piraccini, giunto alla scadenza del primo mandato, quale Presidente dell’Assemblea dei Soci, e indicato lo stesso Piraccini a ricoprire la carica di Presidente della Fondazione. Sarà poi competenza del Consiglio Generale, organo di indirizzo, procedere nella prossima riunione alla nomina del Presidente della Fondazione e degli altri otto componenti del Consiglio di Amministrazione.
 

La prossima sfida sarà la diversificazione degli investimenti patrimoniali della Fondazione, che dovrà essere attuata nei tempi e nei modi più opportuni. Sarà quest’ultimo uno dei compiti del nuovo Consiglio di Amministrazione, anche in conformità a quanto previsto dal recente accordo raggiunto fra l’Associazione di categoria Acri e il Ministero dell’Economia e delle Finanze che prevede la limitazione degli investimenti delle fondazioni in un solo soggetto a un terzo dell’attivo. Il Protocollo è un risultato apprezzabile perché evita  eventuali interventi normativi di carattere impositivo da parte del Governo o del Parlamento, riafferma e valorizza la natura giuridica privata delle Fondazioni e disciplina anche altri profili di rilievo come la gestione del patrimonio, la governance,  la possibilità di indebitamento e la trasparenza.