Un "Anfitrione" che attraversa i secoli: sul palco Gigio Alberti, Barbora Bobulova e Antonio Catania
Continua il programma del Plautus Festival 2019. Domenica 28 luglio, alle 21.30, va in scena "Anfitrione", uno spettacolo di Sergio Pierattini liberamente ispirato all’opera di Plauto.
Sull'Arena Plautina di Sarsina un cast d'eccezione, formato da: Gigio Alberti, Barbora Bobulova, Antonio Catania, Giovanni Esposito, Valerio Santoro e Valeria Angelozzi.
L’Anfitrione del 2019 è un arrembante politico, o meglio, un dilettante populista che, con la sua esordiente formazione politica, ha appena sbaragliato gli avversari con un sorprendente e inatteso plebiscito. Sosia, che Plauto e Molière, vollero suo servitore, si è trasformato in un autista portaborse, mentre la bella Alcmena, moglie del trionfatore delle elezioni e prossima First Lady, è divenuta insegnante di scuola media di una piccola città di provincia. Ma come si sono trasformati in questa contemporanea riscrittura di uno tra i più conosciuti classici della comicità, Giove e Mercurio, gli dèi che hanno dato vita al mito della nascita di Ercole grazie all’innamoramento di Giove per la moglie di Anfitrione? La risposta sta nel meccanismo perfetto di una vicenda drammaturgica che, affinandosi, ha attraversato i secoli.
La storia di Anfitrione ha appassionato tutte le epoche, e da quel lontano 206 a.C. si sono susseguite decine e decine di riscritture, senza contare le innumerevoli messe in scena, come se ogni epoca, e forse in particolar modo nel secolo scorso, avesse desiderato scrivere una nuova pagina su una vecchia storia, una storia torbida, dove si consuma il più ambiguo e il più perfido dei tradimenti, quello inconsapevole di una moglie, che si concede tra le braccia di una divinità, quanto mai consapevole invece di goderne le grazie e i piaceri.
Il dio è costretto a manifestarsi nelle sembianze del marito, quindi abbassarsi al livello di noi poveri mortali, per provare un godimento umano, che pur essendo umano, risulta essere irresistibile e neppure paragonabile a qualunque altra soddisfazione celeste.
Egli, il grande Giove, desidera essere amato da questa donna meravigliosa, alla quale non può resistere, proprio come essa ama suo marito, vuole quel genere di amore, quello assoluto e incondizionato.
Per questo Alcmena deve essere ignara di questa macchinazione, perché solo in quel caso potrà concedersi completamente, non in preda ad un desiderio temporaneo, frutto di una voglia passeggera, ma consapevolmente fedele al “patto” erotico e sentimentale sancito con suo marito.
Il paesaggio nel quale inizia la commedia è quello di un esterno di notte, una notte che sembra non finire mai, una notte che è stata prolungata apposta da Giove, proprio per poter giacere con la sua amata mortale, più tempo possibile.
Biglietti: da 20 a 28 euro.