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Economia

Per combattere la vespa cinese arriva la mosca giapponese

"Abbiamo dato il nostro vivaio di Santa Sofia per la moltiplicazione della disponibilità della 'mosca giapponese'. Per ora si agisce a macchia di leopardo sul territorio"

Contro la temibilissima vespa cinese, deleteria per le piante di castagno, spunta un'avversaria degna di un film di Bruce Lee: la mossca giapponese. “La vespa è stata inavvertitamente importata da coltivatori di Cuneo. E’ un fenomeno già capitato in Giappone negli anni ’40 e loro ci hanno messo quarant’anni per debellare questo male, con la ‘mosca giapponese’”. Lo spiega in consiglio provinciale, Valerio Roccalbegni (PdL). “Anche noi possiamo usare la ‘mosca giapponese’, ma ogni lancio costa 30mila euro, ne è stato effettuato uno nella zona di Bagno di Romagna”.

Fa il punto sulla situazione l'assessore all’Agricoltura Gian Luca Bagnara: “La vespa cinese non porta alla morte della pianta, ma accartocciando la foglia fa calare drammaticamente la produzione. Non ci sono prodotti per bonificare su larga scala, quindi si è identificato il percorso della lotta biologica, che funziona e dura nel tempo. La vespa stessa da una parte viene bloccata dal riequilibrio dell’ecosistema locale. Abbiamo dato il nostro vivaio di Santa Sofia per la moltiplicazione della disponibilità della ‘mosca giapponese’. Per ora si agisce a macchia di leopardo sul territorio, il limite è che solo il laboratorio di Torino sta producendo al momento la mosca”.
 

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