rotate-mobile
Economia

"Vendite in calo anche in un periodo di sconti", sos del settore moda che scrive a Bonaccini

“Purtroppo si registrano ulteriori segnali di contrazione delle vendite a seguito dell’elevata diminuzione dei movimenti delle persone e del diffusissimo sentimento negativo che rallenta ed in alcuni casi inibisce i consumi interni"

Sos per le imprese di abbigliamento in profonda crisi anche nel territorio. “Federmoda Confcommercio regionale, in rappresentanza anche del cesenate e della nostra area provinciale – afferma il direttore Confcommercio cesenate Giorgio Piastra - ha inviato una lettera al presidente Bonaccini e all'assessore Corsini in cui si descrive e si motiva lo stato di profonda crisi in cui versano i negozi del settore moda, chiedendo che la Regione si faccia portavoce in ogni sede istituzionale della improrogabile necessità di interventi concreti e rapidi a favore della categoria".

“Purtroppo si registrano ulteriori segnali di contrazione delle vendite a seguito dell’elevata diminuzione dei movimenti delle persone e del diffusissimo sentimento negativo che rallenta ed in alcuni casi inibisce i consumi interni – spiega il direttore Piastra - , soprattutto gli acquisti di prodotti di moda, seppur in questo periodo di sconti. Da tutte le statistiche appare come il nostro settore sia il più penalizzato nel commercio al dettaglio, con perdite consistenti di fatturato e soprattutto di redditività: è a rischio la stessa tenuta del sistema moda”

"Le richieste per sostenere i negozi di abbigliamento e del settore moda – prosegue il direttore Confcommercio cesenate – sono il rinnovo della cassa covid; rinnovo delle moratorie fiscali e creditizie; interventi per annullare l’impatto degli aumenti per le forniture di elettricità e gas; crediti d’imposta per i canoni di locazione degli immobili ad uso non abitativo e affitto d’azienda, senza previsione di soglie minime di perdita di fatturato; l’estensione alla distribuzione commerciale del credito d’imposta per contenere gli effetti negativi sulle rimanenze finali di magazzino nel settore tessile, della moda e degli accessori”.

“Sarebbe inoltre utile prevedere – rimarca Piastra -, tenendo conto degli obblighi di controllo sui green pass previsti dal primo febbraio anche nei negozi moda, un credito d’imposta per l’acquisto di strumenti di controllo digitale e automatizzato del green pass agli ingressi, che aiuterebbe la gestione del lavoro e limiterebbe l’impatto di un ulteriore costo fisso per le nostre imprese”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Vendite in calo anche in un periodo di sconti", sos del settore moda che scrive a Bonaccini

CesenaToday è in caricamento