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Il caso

Va a spalare il fango e perde il lavoro, la Cgil: "Va ringraziato per il suo coraggio. La solidarietà non dovrebbe essere causa di licenziamento"

Marco Santacatterina, studente universitario, aveva avvisato con alcuni giorni di anticipo il datore di lavoro di voler partire come volontario per i territori colpiti dall'alluvione. In cambio avrebbe ricevuto gli insulti della pizzeria dove lavorava come rider

Una vicenda che ha quasi del grottesco. Marco Santacatterina, 20 anni, studente e rider, è stato licenziato dopo aver deciso di partire per l'Emilia Romagna e provare ad aiutare le persone colpite. Il ragazzo aveva un contratto con una pizzeria di Thiene, nel vicentino, per consegnare le pizze durante il weekend. Ma il suo non sarebbe certo stato un colpo di testa: lo studente, come viene riportato da Today.it, ha spiegato di aver avvertito a tempo debito il datore di lavoro, per la precisione nella giornata di giovedì, avvertendolo che non sarebbe stato disponibile nel weekend perché si sarebbe recato nei territori colpiti dall'alluvione. La risposta sarebbe stata perentoria e piena di insulti. 

"L’esperienza del ragazzo che perde il lavoro perché si offre come volontario per aiutare le persone delle zone alluvionate è incredibile - affermano dalla Cgil di Cesena.  Le parole di Marco Santacatterina che abbiamo letto sui giornali (“Rifarei tutto. Quando siamo arrivati a Cesena sembrava di vivere dentro ad un incubo”) ci hanno fatto ripensare a quei giorni difficili e alla grande solidarietà dimostrata da persone di tutta Italia, tanti giovanissimi. Le difficoltà non sono finite, soprattutto per chi abita nelle zone più colpite, ha perso tutto e ora deve ricominciare, ma l’energia dei volontari e delle volontarie, la loro voglia di aiutare hanno dato la spinta per reagire durante la prima fase dell’emergenza. La solidarietà dei volontari e delle volontarie è una risposta, un’alternativa, alla visione individualista, volta esclusivamente al profitto; ci dispiace per l’esperienza vissuta da Marco, 24 anni, studente e lavoratore con contratto a chiamata, che ha perso il lavoro perché il titolare della pizzeria non ha gradito la decisione del giovane, che ha chiesto di assentarsi dal lavoro per raggiungere la Romagna e aiutare chi ha perso tutto".

"Ma ringraziamo Marco per il suo coraggio e la sua voglia di fare, il nostro «Grazie» va a tutte le persone che ci hanno aiutato, che hanno aiutato le popolazioni colpite da frane e alluvioni. Dal giorno dopo le esondazioni, la Cgil si è messa in moto per cercare volontari, spalare e ripulire; tutto questo non sarebbe stato possibile senza il contributo di persone come Marco che fin dalle prime ore dell’emergenza si sono rese disponibili - concludono dal sindacato -. Come Cgil proseguiremo il nostro impegno per aiutare chi è stato colpito dalle alluvioni e dalle frane, e per tutelare lavoratori e lavoratrici che a seguito di questi fatti si trovano ad affrontare l’ennesimo problema in un mondo del lavoro già precario e frammentato". 

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