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Unindustria, ancora tensione: arriva la contro-assemblea. I dissidenti: "Il commissario si dimetterà"

A metà aprile si è tenuta quella della "fronda", che ha respinto il commissariamento e riconfermato presidente Stefano Minghetti, nonostante la sua precedente espulsione

E dopo l'assemblea arriva anche la contro-assemblea in casa Unindustria Forlì-Cesena. Ormai il folto gruppo della "fronda" che considera un'ingiustizia il commissariamento degli organi locali (tanto che aver portato l'intera questione in tribunale) e l'altro che invece fa capo ai commissari reggenti inviati da Roma viaggiano come due binari, paralleli e senza alcun avvicinamento. A tal punto che, disconoscendosi a vicenda, ognuno ha convocato la propria assemblea dei soci, ognuno con la pretesa che la propria sia quella legittimata e "abusiva" quella dell'altro.

A metà aprile si è tenuta quella della "fronda", che ha respinto il commissariamento e riconfermato presidente Stefano Minghetti, nonostante la sua precedente espulsione. L'11 maggio, invece, si terrà all'hotel Globus l'assemblea convocata da Floriano Botta, il commissario che ha indicato come punto all'ordine del giorno la nonima di un nuovo comitato di reggenza. Botta in un recente intervento aveva ancora una volta sostenuto le sue posizioni, continuando a parlare di necessità di rispetto delle regole all'interno dell'associazione. Il comitato di reggenza, un altro organismo provvisorio dei commissari, si è dimesso già da tempo, all'insorgere della fase più virulenta della polemica.

Per gli industriali dissidenti che fanno capo a Minghetti quest'assemblea è il preludio dell'uscita di scena di Botta, con la nomina di nuovi reggenti: "Non si chiude ancora un capitolo, ma basterà ormai poco, un po' di pazienza e forse si chiuderà la pagina più buia della storia di oltre 90 anni dell'associazione di rappresentanza degli industriali di Forlì-Cesena".

Per questo stesso gruppo di industriali, secondo una nota che reca diverse firme, "Floriano Botta , salvo altri colpi di scena, è in procinto di annunciare ufficialmente le sue dimissioni". Un comunicato che continua criticando: "Si sono davvero impegnati per demolire la struttura e la credibilità dell'associazione al fine di lasciare macerie". Gli stessi spiegano poi di guardare ora al 16 maggio, pochi giorni dopo la nuova assemblea, quando si terrà la prima udienza nel ricorso presentato in tribunale. Parteciperà alla nuova assemblea la parte che il mese scorso ha rieletto presidente Minghetti? Ancora non c'è la risposta in quanto la fronda ritiene non valida la convocazione di Botta.

VIDEO - Il presidente Stefano Minghetti illustra i suoi propositi

La diatriba trae origine dal rifiuto di Forlì-Cesena a confluire e fondersi nella Confindustria Romagna a cui hanno preso parte invece Ravenna e Rimini, proponendo invece una federazione e non una fusione. Negli ultimi mesi si sono verificati diversi atti formali, tra un sostanziale commissariamento degli organi direttivi locali da parte della Confindustria nazionale, azioni legali e polemiche sui media. Ben 5 imprenditori locali di Forlì-Cesena (Pier Angelo Giannessi, Bruno Biserni, Luciano Agri, Franco Sassi, Marisa Rossi) sono state infatti espulsi dagli organi provvisori per aver esternato sulla stampa dubbi e valutazioni. Stessa sorte anche per Stefano Minghetti, il presidente rinnovato il mese scorso.

Il livello di conflitto in casa Unindustria è diventato così elevato che agli ingressi dell'associazione degli industriali è comparso un presidio fisso di vigilanza privata a cui è stata fornita la foto degli espulsi e degli indesiderati a cui negare l'accesso nella sede.

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