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Tintolavanderie, Cna: "Formazione e digitalizzazione leve strategiche, ma pesa il caro-bollette"

“Qualunque visione strategica, purtroppo, oggi è fortemente condizionata dal “Caro Bollette, un’emergenza che rischia di spiazzare ogni iniziativa di investimento in tecnologia o in formazione"

La formazione aziendale, anche nel settore delle tintolavanderie, sta assumendo un carattere predominante nel contesto attuale nel quale la clientela richiede competenze sempre più professionali. Quest’ultime, infatti, sono sempre più sentite dato che, per mantenere o migliorare la propria competitività, si ricerca, con esiti poco soddisfacenti, personale con elevata esperienza e alte capacità lavorative.

Indispensabile è rispondere a tali bisogni con l’aggiornamento continuo del singolo imprenditore e del proprio personale. La formazione è l’arma vincente per competere ed espandersi, consentendo la conoscenza di tutte le normative da rispettare, gli standard e un alto livello qualitativo del lavoro; è fondamentale avere a fianco personale preparato, in grado di avere una elasticità mentale pronta ad affrontare difficoltà e nuove sfide. Il mondo delle tintolavanderie, pur essendo un settore tipicamente artigianale, dove predomina il lavoro manuale, negli ultimi anni sta attraversando una fase evolutiva dove la digitalizzazione tra i lavoratori inizia a farsi sentire, soprattutto laddove la tintolavanderia intraprende un percorso di investimenti tecnologici verso i nuovi macchinari con tecnologia 4.0. A tal proposito si ricorda l’importante opportunità del credito di imposta per la formazione 4.0, per le aziende che intendano investire nel processo di trasformazione tecnologica digitale.

In particolare, tale credito previsto dal MISE è dedicato a tutte le imprese che attuano progetti di formazione per l’integrazione digitale dei processi aziendali. Per ottenere questo credito le attività formative dovranno essere svolte internamente attraverso personale dipendente o anche da soggetti qualificati esterni all’impresa, certificati dal MISE. Tra tali soggetti rientrano anche i Digital Innovation Hubs, settore in cui la CNA è già pienamente attiva e pronta a dare il miglior supporto possibile. La CNA, attraverso le sue competenze e una rete capillare su tutto il territorio, è in grado di affiancare le imprese nelle scelte organizzative ed economiche.

“Qualunque visione strategica, purtroppo, oggi è fortemente condizionata dal “Caro Bollette” – afferma Andrea Bianconcini, presidente mestiere Tintolavanderie di CNA Servizi alla Comunità Forlì-Cesena - un’emergenza che rischia di spiazzare ogni iniziativa di investimento in tecnologia o in formazione. La situazione sta diventando insostenibile e le previsioni per l’anno 2023, in cui il Gestore dei Mercati Energetici stima un prezzo medio di 600 € a GWatt”.

“Tutto ciò mina seriamente qualunque prospettiva di crescita e sviluppo delle nostre imprese – continua Bianconcini - è difficile che una piccola azienda, visto il decuplicare del costo dell’energia elettrica, disponga di risorse economiche da dedicare all’acquisto di nuovi macchinari con tecnologia 4.0. e di conseguenza l’avvio di formazione dedicata 4.0. La cancellazione dei margini di profitto aziendali non solo mette in crisi la singola attività ma, nel complesso, l’intera filiera del settore delle tintolavanderie”.

CNA da mesi è in continuo contatto con le forze di Governo per far sentire la propria voce e non smetterà di farlo. Ci si auspica un intervento deciso del Governo in grado di calmierare i prezzi o varare misure compensative, altrimenti moltissime aziende del settore saranno costrette a chiudere, con gravissimo danno soprattutto nelle realtà dei piccoli borghi laddove un servizio indispensabile andrebbe a sparire del tutto.

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