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Nuova tariffa rifiuti, giallo per le imprese: "Bollette in calo o in aumento?"

Confartigianato Cesena chiede da tempo la istituzione della cosiddetta tariffa puntuale che faccia pagare equamente il servizio di smaltimento rifiuti commisurato all'effettivo quantitativo di rifiuti assimilati smaltiti tramite il servizio pubblico.

Le imprese artigiane sono in ambasce per la nuova tassa rifiuti, dopo che nel 2013 la Tares è stata molto penalizzante con aumenti fino ad oltre il 40% e bollette esose nonostante il calo dei rifiuti prodotti a causa della crisi. Per riportare equità Confartigianato Cesena chiede da tempo la istituzione della cosiddetta tariffa puntuale che faccia pagare equamente il servizio di smaltimento rifiuti commisurato all’effettivo quantitativo di rifiuti assimilati smaltiti tramite il servizio pubblico.

"Servono - rimarca il Gruppo di Presidenza Confartigianato - inoltre sconti per locali sottoutilizzati a causa della grave crisi in atto (sia temporalmente che dal punto di vista degli spazi) e soprattutto un nuovo sistema di raccolta che istituisca la tariffa corrispettiva, attraverso una sperimentazione in una zona artigianale tipo con il sistema di raccolta domiciliare. Intanto, nell'apprendere dalla stampa la notizia che i costi di raccolta rifiuti urbani per l'anno 2014 caleranno del 4% nel Comune di Cesena, gli utenti (famiglie ed imprese) dovrebbero tirare un sospiro di sollievo, in quanto la bozza del piano economico finanziario redatta da Atersir, sulla base delle modalità di gestione del servizio e delle richieste avanzate dal gestore (Hera) prevedeva potenziali aumenti fino ad un massimo del 10,8%".

Prosegue Confartigianato: "L'attuale gestore, Hera aveva infatti avanzato richieste di maggiori costi imputabili agli oneri finanziari per i ritardati pagamenti del servizio del 2013, per i maggiori costi di trasporto derivanti dalla chiusura della discarica di via Tessello-Busca e per maggiori costi di  smaltimento dei rifiuti organici. Senza dimenticare gli effetti della nuova delibera regionale che può comportare aumenti dei costi di trattamento e smaltimento presso gli impianti stimabili nell'ordine del 10%".

L'associazione "naturalmente apprezza l'intenzione di abbassare le tariffe, ma crede altresì che occorra non dare per scontato il risultato, in  quanto come la storia recente della Tares insegna, nel momento della verità, vale a dire quando arriveranno i pagamenti da effettuare, le bollette potranno prevedere nuovi aumenti". Quindi chiede "di chiarire quando si annunciano cali del costo del servizio, se gli utenti avranno con la nuova Tari bollette in calo, con importi inferiori rispetto all'anno scorso. Non vorremmo che si verificasse quanto riscontrato con la Tares nel 2013, a causa del combinato disposto determinato da Iva indeducibile per le imprese, riappalto servizio di riscossione e accertamento, maggiori oneri per insoluti e scontistiche, che comportarono a consuntivo “bollette” più pesanti da un minimo del 17,44% (pescherie) fino ad un massimo del 43,77% (lavanderie)".

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