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Economia

"Rifiuti a peso d'oro, un ristorante arriva a pagare anche 5mila euro", Confesercenti incontra i Comuni

La ricerca verrà presentata ai Sindaci ed Assessori all'ambiente e tributi dei comuni di Savignano sul Rubicone, Cesena, Cesenatico, Cervia, Faenza, Ravenna e Lugo

La tassa sui rifiuti, Tari, pesa sulle imprese del territorio ed in particolare sui pubblici esercizi ed in generale sulle attività turistiche: il Centro Studi di Confesercenti Ravenna-Cesena ha elaborato una ricerca ed i risultati saranno presentati alle amministrazioni dei comuni coinvolti, dal 28 marzo al 5 aprile. La ricerca verrà presentata ai Sindaci ed Assessori all'ambiente e tributi dei comuni di Savignano sul Rubicone, Cesena, Cesenatico, Cervia, Faenza, Ravenna e Lugo: l'obiettivo dell’iniziativa è  quello del confronto con le pubbliche amministrazione sul tema dei costi che le imprese affrontano per lo smaltimento dei rifiuti prodotti nell’esercizio delle loro attività.

Monica Ciarapica e Cesare Soldati, presidente e vicepresidente Confesercenti Ravenna-Cesena, hanno fortemente sostenuto la produzione di questa ricerca e l'opportunità di poterla presentare e discuterne gli aspetti più spinosi con gli amministratori: il confronto, supportato da dati, è da sempre lo strumento primario per porre all'attenzione della politica le esigenze reali e quotidiane delle imprese. Le imprese sono schiacciate da costi così importanti come quelli della Tari.

TARI incontri comuni_Confesercenti

Sottolinea l'associazione: "Inoltre, il passaggio a Tariffa Puntuale in un arco temporale ravvicinato, sarà uno snodo importante che l'Associazione sta monitorando attentamente. Confesercenti condivide il principio della raccolta differenziata quale strumento di civiltà e nuovo modello di sviluppo che avrebbe dovuto portare tanti benefici ambientali, ma anche  a ridurre i costi grazie al riciclo e recupero dei rifiuti: i dati confermano che la direzione è quella giusta sul lato ambientale (con buone percentuali sulla differenziata che vede la regione Emilia-Romagna con quota di differenziata oltre il 72% , ben al di sopra della media nazionale), mentre le riduzioni di costi non solo no si vedono ma in molti casi si paventano ulteriori aumenti".

"Dalla rilevazione effettuata - l'esempio di Confesercenti - si ricava che un ristorante di 250 metri quadri di superficie paga da un minimo di circa 2.500 euro a Savignano a oltre 5.000 euro a Cervia, con disparità troppo evidenti per non essere affrontati. Le imprese, dunque, attendono una sensibile riduzione della tariffa, non di certo aumenti che non possono evidentemente essere giustificati".

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