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Tares, le imprese chiedono marcia indietro ai Comuni: "Tornare alla Tia"

Per la tariffa sui rifiuti le modifiche introdotte in sede di conversione del Decreto legge consentono la possibilità di mantenere anche per il 2013, la Tarsu o la Tia, sempre che lo desiderino i Comuni

Per la tariffa sui rifiuti le modifiche introdotte in sede di conversione del Decreto legge consentono ai Comuni di ripristinare le tariffe relative al prelievo esistente al 2012, quale esso fosse. In pratica viene riconfermata la possibilità di mantenere anche per il 2013, la Tarsu o la Tia, sempre che lo desiderino i Comuni. Arriva unitario l'appello ai sindaci delle imprese della provincia di Forlì-Cesena, tramite le associazioni di categoria Confcommercio, Confesercenti, Cna, Confartigianato, Confcooperative, Legacoop e Unindustria.

“Pur comprendendo la situazione degli Enti Locali, sempre più in difficoltà a fare programmazione in considerazione della schizofrenia legislativa, siamo a rimarcare la penalizzazione che la Tares produce sulle utenze extra-domestiche, le quali oltre agli aumenti del costo del servizio derivanti dal Piano Economico Finanziario ed alla quota RES di 0,30 €/mq di superficie detenuta, sono costrette a subire anche l'ulteriore aumento del 10% a causa dell'indeducibilità dell'IVA”, si legge nella nota.

“Tenuto conto degli aumenti di costo rilevanti che le imprese registrano nei vari Comuni e che arrivano anche a punte massime del 80% rispetto al 2012, in un momento di crisi senza precedenti, le associazioni di rappresentanza del mondo delle imprese, chiedono, di ripristinare per il 2013 la situazione preesistente (Tarsu o Tia) e di definire nei termini di Legge gli adempimenti specifici (Delibere Comunali), come peraltro i Comuni della Provincia di Ravenna hanno già deciso di fare. Per il 2014, obiettivo delle imprese  è contribuire invece a determinare la possibilità di addivenire alla Tarip (Tariffa rifiuti Puntuale), per ristabilire condizioni di equità tariffaria, dove gli utenti pagano in proporzione all'effettiva quantità di rifiuti speciali assimilati, smaltiti tramite il servizio pubblico”, chiude.

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