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Economia

Pubblico e privato insieme per nuovi progetti su sostenibilità e digitale

Avviato mercoledì mattina in Camera di Commercio un dialogo tra istituzioni e imprese per un nuovo ciclo di progettualità pubblico-privata per rilanciare lo sviluppo economico del territorio

Avviato mercoledì mattina in Camera di Commercio un dialogo tra istituzioni e imprese per un nuovo ciclo di progettualità pubblico-privata per rilanciare lo sviluppo economico del territorio. Alla presenza del rappresentante della Regione Morena Diazzi, direttore generale alle attività produttive e del rappresentante del governo  Sandro Gozi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, una nutrita platea ha offerto un dibattito ricco di spunti.

A dicembre 2013, il Consiglio dell’Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo di investimenti effettuati nell’ambito della Politica di coesione dell’UE per il periodo 2014-2020. Il regolamento «disposizioni comuni» ha introdotto nuovi strumenti di integrazione che possono essere utilizzati per attuare strategie territoriali sul campo, mettendo in relazione gli obiettivi tematici individuati negli Accordi di partenariato, nei Programmi operativi e in ambito territoriale: sviluppo locale di tipo partecipativo e investimenti territoriali integrati. Si sono dunque aperte per i territori nuovi possibilità di accesso ed utilizzo dei fondi strutturali, attraverso la combinazione di diversi assi prioritari di uno o più programmi operativi per interventi pluridimensionali o tra più settori e la possibilità di contribuire attivamente al conseguimento degli obiettivi della Strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. In altre parole, le risorse europee a disposizione dello Stato e della Regione possono essere in parte “ricombinate” (nel rispetto delle priorità contenute nei programmi operativi nazionali e regionali) per meglio rispondere alle esigenze locali, sulla base di una progettualità locale condivisa da tutti gli attori.

Le cifre della programmazione dei fondi strutturali sono ingenti: nel periodo 2014-2020, con il nuovo Accordo di partenariato tra Italia e Commissione Europea, l’Italia gestirà complessivamente circa 44 miliardi di euro di fondi strutturali e di investimento europei, ai quali andrà ad aggiungersi la quota di cofinanziamento nazionale per circa 20 miliardi di euro.  Gli obiettivi tematici previsti dall’Accordo comprendono ricerca e innovazione, digitalizzazione nazionale, piccole e medie imprese, riduzione dell’inquinamento da CO2 e sostegno alle energie alternative, contrasto agli effetti dei cambiamenti climatici, utilizzo efficiente delle risorse naturali, miglioramento del trasporto pubblico locale, sostegno alla povertà e alla mobilità lavorativa, formazione, riqualificazione e istruzione, maggiore efficienza nella amministrazione pubblica dei fondi.

Quale prospettive dunque per lo sviluppo dei nostri territori?

In rappresentanza delle istituzioni locali, il presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, Alberto Zambianchi ed il presidente della Provincia di Forlì-Cesena Davide Drei, hanno introdotto alcuni temi, che delineano altrettante priorità: smart grids, ovvero la progressiva trasformazione del modello di produzione di energia da centralizzato a distribuito grazie al sempre maggior ricorso alle fonti rinnovabili. In provincia è già presente un impianto dimostratore (co-finanziato dalla Commissione Europea attraverso il progetto GRID4EU) focalizzato sull'implementazione di un sistema di controllo avanzato per incrementare il numero di generatori che possono essere connessi alla rete (hosting capacity) e massimizzare l'integrazione delle sorgenti di energia rinnovabile e generazione distribuita nella rete in media tensione. Il nostro territorio può candidarsi ad una ampia messa in scala di tali dimostratori, accelerando in questo modo la disponibilità di una moderna infrastruttura di grande impatto sullo sviluppo economico e sulla qualità della vita; superamento del digital divide, ovvero copertura con la banda larga di tutte le aree con insediamenti di imprese, un processo già avviato con un progetto congiunto tra Camera di Commercio e Uniontrasporti e che è possibile consolidare attraverso gli interventi prioritari inseriti nel programma regionale, con riferimento particolare a Lepida; logistica e mobilità, per superare la condizione di stallo del territorio, ammodernando e adeguandole infrastrutture presenti, intervenendo sulla integrazione modale e dei sistemi di pagamento interoperabili, con una rinnovata attenzione per gli aspetti ambientali ed energetici dei trasporti; formazione, perché qualsiasi prospettiva di sviluppo deve essere di lungo periodo e comprendere il consolidarsi ed espandersi del capitale umano del territorio, a beneficio della occupazione e della l'imprenditorialità. Ciò significa investire nella formazione scolastica, universitaria e professionale e nella creazione di luoghi in grado di facilitare lo sviluppo di nuove aree di business, affinché una  vera cultura dell'innovazione divenga pervasiva a tutti i livelli della pubblica amministrazione e del privato.

Le imprese locali sono state rappresentate da tre realtà diverse per settore e dimensioni, ma tutte rappresentative della “stoffa” di cui è fatto il sistema produttivo locale. Aurel spa (www.aurel.it) ha presentato il punto di vista delle imprese che sulle priorità dello sviluppo smart e sostenibile hanno dimostrato di sapere creare business innovativi. Campomaggi e Caterina Lucchi spa (www.emergentitaliani.it) è un esempio di come il territorio possa costruire un vantaggio competitivo a partire da una delle vocazioni principali del made in Italy, la moda, dove la necessaria innovazione di prodotto deve sposarsi con l’innovazione nei processi, nel marketing, nell’organizzazione. Gala srl, con i cosmetici organici ed equo solidali, dimostra come la visione europea di uno sviluppo economico intelligente (cioè innovativo), sostenibile ed inclusivo, quindi socialmente responsabile, possa tradursi in realtà di impresa e di successo. Le tre aziende intervenute hanno dunque raccontato di come il sistema produttivo locale abbia competenze ed energie per partecipare allo sforzo di progettare il futuro di questo territorio, insieme alle istituzioni. 

Importante l’intervento del direttore centrale Statistiche strutturali sulle imprese e le istituzioni, del commercio con l’estero e dei prezzi al consumo di ISTAT, Giovanni Barbieri ad illustrare il contesto più ampio nazionale in cui il territorio locale si inserisce: la costruzione di eccellenze e la e la realizzazione di strategie di sviluppo intelligenti non possono prescindere dal confronto e dalle relazioni con territori vicini o con vocazione analoga. L’intervento del direttore generale alle attività produttive della Regione Emilia Romagna Morena Diazzi ha chiarito come la Regione intenda investire nelle direzioni dell’innovazione e dello sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alle relazioni tra gli attori del processo di innovazione ed alle infrastrutture digitali. La strategia di specializzazione intelligente individua inoltre alcuni giacimenti di innovazione nell’ambito delle industrie creative e del benessere, che incrociano la vocazione smart delle città nell’attenzione al patrimonio culturale e alla qualità della vita dei cittadini.

In chiusura, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle politiche europee, Sandro Gozi, ha messo in luce le enormi potenzialità che l’Unione Europea prevede per le realtà produttive del territorio. Innovazione, sostenibilità e inclusione sociale sono gli assi fondamentali di uno sviluppo che porti crescita e occupazione. Per raggiungere questi obiettivi è necessario aumentare il dialogo tra attori pubblici e privati, nell’ottica di sfruttare le tante opportunità europee (fondi europei, piano di investimenti, strategia macro-regionale adriatico-ionica) che sono a disposizione dei territori. In particolare, è fondamentale progettare il modello di sviluppo a partire dalle caratteristiche economiche e sociali del territorio.

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