rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia Cesuola / Via Don Giovanni Minzoni

Da nonno Pietro la dinastia dei panificatori Prati si estende alla quarta generazione

Il capostipite fu il nonno Pietro, che aprì il primo forno a Calabrina quando la strada era ancora sterrata e con il biroccio si spostava nelle campagne a ritirare il pane preparato dai contadini per essere cotto nel forno

La dinastia infinita di panificatori Prati si estende alla quarta generazione. Domenica alle 15 si inaugura a Cesenatico, in via don Minzoni nel quartiere Madonnina, il forno gestito da Giulia, 23 anni, laureata alla triennale di Economia Commercio e Francesco, 20 anni, diplomato ragioniere, affiancati dalla madre Silva. Sono figli di Paolo Prati, titolare di un forno storico a Pioppa, in via Cervese, che fu aperto nel 1950 da suo padre Giordano e dalla madre Fernanda.

Ma il capostipite fu il nonno Pietro, che aprì il primo forno a Calabrina quando la strada era ancora sterrata e con il biroccio si spostava nelle campagne a ritirare il pane preparato dai contadini per essere cotto nel forno. Quella campagna cesenate, oggi sviluppatasi e ammodernatasi, che continua a far da sfondo a vari forni made in Prati.

"La nostra è una vera e propria stirpe - sottolinea infatti Paolo Prati, 55 anni, padre dei nuovi neoimprenditori, socio storico di Confartigianato cesenate - e anche i fratelli di mio padre hanno aperto panifici a Calabrina (Quinto e Sesto Prati), Capannaguzzo, dove al padre Bruno è subentrato il figlio Michele e Pievesestina, gestito da mia zia Velia. Probabilmente questa predisposizione al mestiere sarà anche una questione genetica, ma soprattutto credo che abbiamo avuto in casa esempi luminosi da imitare, a partire da mio nonno e mio padre, che ci hanno aiutato ad appassionarci a questo lavoro, faticoso ma  gratificante".

"La nostra storia - aggiunge - è sempre stata costruita nelle piccole frazioni dove ancora oggi i forni sono punti di riferimento e noi consegniamo ancora il pane a casa visto che il territorio delle frazioni è ampio con le case disseminate nella campagna. Sono accortezze che abbiamo ereditato dalla sapienza dei nostri padri. Io e mia moglie Silva abbiamo rilevato l'attività di mio padre nel 1996 e ora sono contento che i miei figli entrino nel mestiere, pur avendo titoli di studio che potevano consentire loro anche di percorrere altre strade professionali.

“Noi abitiamo a Cesenatico – prosegue Prati - e il nuovo forno è vicino a casa, nel popoloso quartiere Madonnina. La prerogativa dei prati è da sempre la genuinità dei prodotti, anche quelli della tradizione, ad esempio noi proponiamo gli antichi maritozzi e altri dolci della tradizione, insieme alle varie tipologie di pane. Il nuovo forno che apre domenica sarà moderno ma ben collegato alla tradizione".

I ragazzi entrano nel mestiere ben sapendo che quello di fornaio è un mestiere duro, che richiede anche lavoro notturno. "L'organizzazione del lavoro oggi, grazie anche alle strumentazioni tecnologiche, è tale che la lavorazione viene più spostata sulla mattina presto e la levataccia notturna di quando ero ragazzo io risulta addolcita - sottolinea Prati -. La peculiarità del nostro mestiere, tuttavia, resta quella di una accurata e laboriosa preparazione: il pane buono va curato e cotto con tutte le cure del caso e il tempo necessario per sfornarlo flagrante al mattino presto, un valore aggiunto che i nostri competitori industriali non potranno mai avere. I ragazzi, che saranno coadiuvati da mia moglie Silva, lo sanno bene e sono carichi, anche perché debbono tenere alto il nome della stirpe di fornai Prati”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Da nonno Pietro la dinastia dei panificatori Prati si estende alla quarta generazione

CesenaToday è in caricamento