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Economia

Stagione dei saldi, per Confcommercio Cesena in aumento le vendite

Il valore della spesa media pro-capite è stato stabile finora rispetto all'anno scorso: ci si attesta sui 92,5 euro

I saldi invernali sono entrati nel cuore del loro svolgimento e stando a una rilevazione dell'Osservatorio di Confcommercio cesenate il 35% degli operatori intervistati (un centinaio su tutto il comprensorio) ha rilevato un andamento stabile delle vendite, rispetto all'anno scorso, il 30% un aumento e il 35% una diminuzione. Negli ultimi quattro anni risulta tuttavia costantemente in crescita il numero degli imprenditori che rileva un aumento (dall'8% del 2013 si è saliti al lusinghiero 26,5% del 2016). Circa i due terzi ha inoltre dichiarato vendite in aumento con incrementi fino al 10%, mentre gli altri operatori commerciali hanno segnalato percentuali superiori al 10%. La metà di coloro che hanno riscontrato una contrazione delle vendite hanno segnalato comunque un calo contenuto (cioè inferiore al 10%), mentre per gli altri il calo è stato più netto.

Abbigliamento: si rileva un andamento delle vendite in aumento per  il 27% degli imprenditori intervistati. Calzature e altri beni alla persona: l'andamento per questi comparti è positivo per il 25%, ma per questo tipo di punti vendita la stabilità interessa un numero minore di imprenditori rispetto all'abbigliamento. Per quanto concerne la questione dei motivi che hanno provocato la diminuzione delle vendite nei saldi invernali per quegli esercizi che l'hanno riscontrata, essa dipende principalmente dalla riduzione della disponibilità di spesa delle famiglia, principale causa delle contrazione, ma anche dalla concorrenza di altre formule commerciali. Il 26% degli operatori intervistati ha segnalato inoltre un cambiamento nei comportamenti di acquisto. Tra le concause alcuni imprenditori hanno anche indicato le temperature miti che non hanno certo agevolato le vendite dei capi più pesanti. Quanto ai prodotti più venduti, nell'abbigliamento i clienti si sono orientati sull'acquisto di capispalla (piumini, parka, giubbotti e cappotti), maglioni e pantaloni. Tra le calzature spiccano le vendite di francesine, scarponcini, stivali, tronchesi e scarpe sportive. Tra gli accessori borse, sciarpe e berretti.

Il valore della spesa media pro-capite è stato stabile finora rispetto all'anno scorso: 93 euro pro capite nel 2015, 92,5 euro quest'anno. Se si considera il nucleo familiare medio nel nostro territorio composto da 2,2 componenti, la spesa per famiglia sui saldi si attesta sui 205 euro. Si nota inoltre che è decisamente aumentata la spesa nella fascia tra i 50 e i 200 euro: questo fenomeno conferma la tendenza di spostare al periodo dei saldi gli acquisti rimandati in stagione.
Interessante il dato sull'incidenza dei saldi sul fatturato annuo: per il 45% degli operatori segnala che i saldi di fine stagione hanno una incidenza fino al 20% del fatturato annuale. Quanto alla proposta di Federmoda Confcommercio di posticipare l'inizio dei saldi invernali a partire dall'anno prossimo, il 58% si è dichiarato d'accordo, mentre il 12% condizione la propria scelta al fatto che effettivamente tutti si adeguino.

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