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Venerdì, 19 Aprile 2024
Economia

Sprechi alimentari, Confagricoltura: "Più dialogo nella filiera, più educazione al consumo a partire dalle scuole"

E' quanto chiede Confagricoltura sollecitando, anche a livello territoriale, un'operazione di educazione al consumo

Più dialogo tra produzione, distribuzione e consumatori per ridurre gli sprechi di cibo. E' quanto chiede Confagricoltura sollecitando, anche a livello territoriale, un'operazione di educazione al consumo. "Noi agricoltori siamo pronti ad affrontare la sfida di garantire cibo sano ad una popolazione mondiale in continua crescita - afferma Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini - con le nostre imprese siamo anche in prima linea nella lotta agli sprechi alimentari: il cibo gettato per le inefficienze della filiera o per una scorretta gestione del mercato è una sconfitta per tutti noi e per la società. Viviamo un grande paradosso, dove la popolazione globale è in crescita, dove la fame è un problema irrisolto, ma dall'altra parte come rileva l'Oms c'è il 39% dei maggiorenni è in sovrappeso, mentre il 13% è obeso. La perdita e lo spreco di cibo implicano, inoltre, una pressione sull'ambiente e sulle risorse naturali utilizzate per produrlo, che può e deve essere evitata".


Secondo gli ultimi dati emersi dallo studio condotto dell’Osservatorio Waste Watcher International stiamo diventando più virtuosi rispetto all’anno precedente perché distruggiamo il 12% in meno, ma continuiamo a sprecare quasi mezzo chilo di cibo a persona a settimana, in particolare frutta, pane, insalata, verdure, aglio e cipolle. "Molti sono prodotti che provengono direttamente dall’agricoltura. Un controsenso per un settore che non spreca – sottolinea il presidente di Confagricoltura - perché fa naturalmente propri concetti e pratiche come il recupero, il riutilizzo e la creazione di sistemi diffusi di economia circolare. L'attenzione alla sostenibilità a tutto tondo è ormai diventata la nostra mission quotidiana: per dare valore ai prodotti della terra è fondamentale che i virtuosismi produttivi dei nostri agricoltori siano conosciuti e spiegati ai consumatori e alle giovani generazioni. La tecnologia ci sta facendo fare grandi passi in avanti, così come la ricerca e l'innovazione varietale: stiamo affrontando la sfida di produrre di più con meno risorse, una sfida in cui però non possiamo essere lasciati soli. Tornando alla lotta agli sprechi alimentari pensiamo solamente al ruolo che packaging innovativi possono avere sulla durata e la conservazione degli alimenti: in Romagna, tra università, consorzi ed aziende di eccellenza si sta lavorando parecchio su questo fronte".


Ma è altrettanto importante il ruolo del singolo cittadino con le sue abitudini di acquisto e di consumo. "C'è ancora tanto da fare: informazione ed educazione sono fondamentali per diffondere stili di vita e consumi alimentari più sani e consapevoli, oltre ad acquisire maggiore coscienza sul ruolo che ognuno può avere nella riduzione dello spreco e nel contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento alimentare. In questa operazione di educazione al consumo - aggiunge il presidente dell'organizzazione - è necessaria la collaborazione e il dialogo tra le filiere direttamente impegnate nel processo produttivo, le organizzazioni di rappresentanza, le istituzioni, ma anche le scuole, le università e i consumatori. Il mondo scolastico va sempre di più coinvolto: è fondamentale insegnare a scuola ai bambini e ai ragazzi come e perché evitare gli sprechi alimentari, ma anche come il cibo viene prodotto e il ruolo dell'agricoltore - conclude Carlo Carli - Con una consapevolezza diffusa, a partire dalle nuove generazioni, le filiera potranno essere ancora più sostenibili".

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