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Sos lanciato da Confartigianato cesenate: "Caro Energia, non spegniamo le imprese"

“La situazione è seria e vanno posti degli argini. La pressione di Confartigianato sul Governo – mette in luce il Gruppo di presidenza -   ha portato a segnali di attenzione negli ultimi provvedimenti"

Caro Energia, non spegniamo le imprese”. È il titolo della iniziativa che vedrà Confartigianato in campo, con le altre organizzazioni artigiane il 2 dicembre a Roma, incentrata sul caro energia e che intende sensibilizzare i parlamentari sulle drammatiche conseguenze dei rialzi così repentini nei mercati all'ingrosso sui bilanci delle piccole imprese per ottenere provvedimenti calmieranti sui prezzi. 

“La situazione è seria e vanno posti degli argini. La pressione di Confartigianato sul Governo – mette in luce il Gruppo di presidenza  Cesena -   ha portato a segnali di attenzione negli ultimi provvedimenti, ma non ancora in grado di garantire un impatto significativo sulle bollette. Per le imprese che usufruiscono del nostro Consorzio Cenpi il vertiginoso aumento non si è tuttavia ancora manifestato sulle utenze energia elettrica e/o gas perché hanno beneficiato e stanno beneficiando per tutto il 2021 di tariffe fisse vantaggiose, ad oggi senza pari sul mercato. Il Consorzio Cenpi gestisce attualmente circa 40mila imprese e 25mila famiglie, assicura a tutti gli aderenti il miglior trattamento grazie alla contrattazione avanzata dal proprio gruppo di acquisto che mette in costante concorrenza i fornitori sul mercato libero. Ancora oggi un'impresa cliente del consorzio sta pagando l’energia elettrica e il gas, rispettivamente un quarto e un terzo in meno rispetto alle attuali quotazioni di mercato”.

“Visti considerevoli aumenti sul mercato di energia elettrica e gas – aggiunge il Gruppo di Presidenza - ad oggi non è possibile trovare sul mercato fornitori in grado di poter garantire le medesime tariffe per il 2022. La strategia che il consorzio adotterà per il rinnovo dei prezzi all'inizio del nuovo anno, sarà l'adozione di un prezzo variabile per poi ritornare, non appena il mercato energetico tornerà più propizio, a un prezzo fisso vantaggioso”.

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