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Economia

Sistri, continua la battaglia delle associazioni: "Così come è stato concepito va abolito"

Le Associazioni del Commercio e dell'Artigianato del territorio, ribadiscono di non intendere mettere in dubbio la necessità di combattere le ecomafie ed il traffico illegale di rifiuti

Le Associazioni del Commercio e dell'Artigianato del territorio, ribadiscono di non intendere mettere in dubbio la necessità di combattere le ecomafie ed il traffico illegale di rifiuti. "Occorre però farlo con modalità semplici in capo alle piccole e medie imprese per garantire una gestione efficiente e poco costosa , oltre ad  un'efficace risultato - evidenziano -. Nonostante la promessa delle istituzioni competenti di semplificare questo sistema (Sistri), in maniera che sia realmente a portata di piccola impresa, semplificazioni effettive, che diano la conferma del cambio di paradigma, non se ne vedono".

Per Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti "continua a non aver senso far partire il Sistri anche per i produttori, solamente per evitare contenzioso tra Ministero ed Azienda da esso controllata, a causa del contratto in essere. Che senso ha addossare alla comunità delle imprese questa situazione, per la quale non ha responsabilità? Nonostante la partenza dal 1° ottobre scorso del sistema a carico delle imprese di gestione e trasporto di rifiuti speciali pericolosi, ad oggi non si ha nessuna garanzia effettiva, che tale sistema sia efficace, e soprattutto gestibile con semplicità e non con un appesantimento di costi e burocrazia.

"Il Sistri non è cambiato - aggiungono le associazioni del commercio e dell'artigianato - Così come è stato concepito va abolito, e va completamente ripensato con criteri di semplicità, accessibilità, efficacia, efficienza e non onerosità. Ad oggi il programma per le piccole e micro-imprese è inutilizzabile, ingestibile, inapplicabile e non si esauriscono gli aggettivi . Inutile dire che farlo partire è una vergogna. Nonostante i problemi della crisi le Istituzioni si ostinano a complicare la vita delle imprese ed a non risolvere i problemi dell'eccessiva burocrazia. In un momento peraltro dove la crisi picchia duro, la recessione causa chiusure d'imprese e perdita di posti di lavoro, e le piccole imprese lottano quotidianamente per adempiere ai numerosi obblighi tributari e contributivi, per riscuotere i crediti, per avere accesso al credito . In altre parole per continuare a stare in piedi e sperare nel proprio futuro".

"Questo sistema non funziona,  non è fatto a misura di piccole imprese ed è già costato milioni di euro buttati al vento (325.470 imprenditori hanno speso 70 milioni di Euro per l'iscrizione al Sistri, per l'acquisto di oltre 500.000 chiavette Usb e di quasi 90.000 Black box)", concludono le associazioni, che "lanciano un'accorato appello ai Parlamentari Locali ed alle Istituzioni competenti, affinchè non si ignori la richiesta di superare il Sistri, come chiedono a gran voce le piccole e medie imprese del territorio".

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