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Economia

"La sicurezza sul lavoro per le piccole e medie imprese costa troppo"

"L'applicazione della normative sulla sicurezza nel lavoro per le piccole imprese anche del Cesenate ha raggiunto livelli parossistici. Lo constata Eugenio Battistini, responsabile Ambiente e Sicurezza Confartigianato Federimopresa Cesena

“L'applicazione della normative sulla sicurezza nel lavoro per le piccole imprese anche del Cesenate ha raggiunto livelli, spiace dirlo parossistici a partire dagli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro ed ambiente sempre più a misura di grande impresa. Si stanno perdendo buon senso e misura e le piccole imprese sono sempre di più nelle condizioni di non poter applicare una legislazione sempre più tecnicistica e costosa”. Lo constata Eugenio Battistini, responsabile Ambiente e Sicurezza Confartigianato Federimopresa Cesena.

“Il fatto che il Ministero dell'Ambiente abbia deciso di rendere operativo dal 30 giugno il Sistri, dopo due anni di evidente fallimento per smaltitori-trasportatori e produttori oltre 10 addetti è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Confartiganato ha profuso in questi anni  energie ed impegno per migliorare la cultura della prevenzione e l'organizzazione aziendale nelle piccole imprese associate, per consentire di diminuire il fenomeno degli infortuni e delle malattie professionali. - continua Battistini - I recenti accordi Stato-Regioni approvati dal Governo Monti hanno tuttavia modificato radicalmente lo scenario con altre regole, imprimendo una nuova e più complessa accelerazione dello strumento formativo per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. Se il fine è giusto, il mezzo non lo è in questo caso il fine non giustifica il mezzo.
Questa nuova regolamentazione presenta infatti troppe criticità che rischiano di vanificare l'obiettivo legislativo e che mettono in difficoltà il sistema delle pmi: complessità gestionale in termini di numero di modelli formativi e di aggiornamento, costi onerosi da sostenere e tempistica penalizzante, difficilmente praticabile costituiscono le problematicità evidenti di questa nuova regolamentazione formativa che è concepita a misura di grande impresa”.

“Purtroppo non sono stati valutati ponderatamente gli effetti che queste nuove regole produrranno al sistema delle pmi. Regole, che in un momento drammatico della nostra economia, in cui le piccole imprese sono alle prese con cali di fatturato e redditività, diminuzione dei livelli occupazionali, problemi di tenuta sul mercato di riferimento, rischiano di soffocare le aspettative di ripresa e di rilancio degli investimenti.Sono dunque  aumentati i livelli di complessità gestionale a carico delle pmi, sia come numero di adempimenti (oramai non si contano i diversi documenti di Valutazione dei rischi da produrre), sia degli obblighi formativi e dei costi aziendali, che anziché favorire il rispetto delle regole, rischiano di alimentare fenomeni di sommerso ed illegalità diffusa. Occorre quindi invertire la rotta, per determinare condizioni di reale sostenibilità degli adempimenti nelle piccole imprese, diversamente la leva dell'eccessiva normativa prevenzionistica favorirà processi di selezione aziendale tra le pmi. Le piccole imprese vogliono sicurezza nel lavoro, più sicurezza nel lavoro, tanta sicurezza. Ma non una sicurezza insostenibile, perchè se l'impresa affogherà negli adempimenti costi, da morti il problema della sicurezza non si porrà neppure più per nessuno, lavoratori in testa”, conclude.
 

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