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Economia

Shopping di Natale, un commerciante su due sfiduciato. 'Incubo' online e centri commerciali

Il 54% dei commercianti interpellati da Confesercenti pensa che le vendite saranno in diminuzione

Un Natale incerto e con più di un timore per i commercianti cesenati. È quanto emerge dalla ricerca condotta dal Centro Studi della Confesercenti Cesenate su un campione di 100 imprese commerciali. “Solo il 16% del campione – spiega il presidente Cesare Soldati - prevede un aumento delle vendite mentre il 30% ritiene che il fatturato sarà uguale allo scorso anno e un importante 54% pensa che le vendite saranno in diminuzione. Gli ottimisti ritengono che niente potrà condizionare le vendite natalizie; fra coloro che prevedono gli stessi incassi del 2018, in maggioranza credono che la situazione economica non migliorata impedisca la propensione ad aumentare le spese”. 

“Gli esercenti che prevedono minori vendite – continua Soldati – per il 55% ritengono che la situazione economica sia peggiorata e condizioni negativamente la decisione di fare acquisti natalizi. Un altro 20% avverte preoccupazione per la concorrenza delle vendite on line e dei centri commerciali”. “Le imprese consultate – interviene Lina Aitella, presidente di Fismo, la categoria moda della Confesercenti – prevedono che la grande maggioranza degli acquisti (67%) sarà concentrata nella settimana prima del Natale mentre una discreta parte del campione (30%) identifica il momento migliore per gli acquisti in seguito alle tredicesime. In particolare gli operatori ritengono che i prodotti più costosi saranno quelli maggiormente penalizzati mentre quelli a basso prezzo dovrebbero mantenere o aumentare le vendite”. 

“Per quanto riguarda le vendite online - prosegue Lina Aitella - è un segmento su cui ci stiamo impegnando, per accompagnare le imprese associate in momenti di formazione in modo da abbinare le vendite tradizionali a quelle sul web. Occorre considerare, inoltre, che iniziative come il Black Friday incidono sulle abitudini dei consumatori e che l’avvio dei saldi previsto il 5 gennaio può condizionare gli acquisti più importanti rimandandoli a dopo le festività natalizie”. “Speriamo vivamente – conclude Lina Aitella - che le vendite effettive siano superiori alle previsioni in quanto il periodo natalizio è il più importante per il settore”.    

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