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Tecnologie, l'azienda cesenate va controcorrente: "Le multinazionali licenziano, noi vogliamo fare 50 assunzioni"

"Fin dalla sua nascita, oltre 20 anni fa, Onit ha sempre promosso un’innovazione guidata da digitalizzazione e tecnologie all’avanguardia, fortemente caratterizzata dal mettere le persone sempre al centro di tutto"

"In controtendenza rispetto ai tanti licenziamenti che colpiscono il settore tech delle multinazionali, il gruppo cesenate Onit ribadisce la bontà di un approccio basato su attenzione verso le persone, progetti IT stimolanti e qualità della vita “Made in Romagna”. In pratica l'azienda cesenate ha in cantiere l'assunzione di 50 nuove figure professionali.

Spiega Onti: "Fin dalla sua nascita, oltre 20 anni fa, Onit ha sempre promosso un’innovazione guidata da digitalizzazione e tecnologie all’avanguardia, fortemente caratterizzata dal mettere le persone sempre al centro di tutto: sia che si tratti dei destinatari delle soluzioni software proposte sia, soprattutto, che si tratti dei professionisti che quelle soluzioni le pensano e le sviluppano ogni giorno. Ed è proprio questo “puntare sulle persone” che ha permesso a Onit di evolvere nel tempo, fino a diventare oggi un Gruppo di quattro aziende, cinque sedi tra Cesena e Bologna e oltre 250 dipendenti. Numeri che sono cresciuti costantemente, anno dopo anno, anche durante il difficile periodo caratterizzato dalla pandemia". 

E che continuano a crescere, tanto che per il 2023 il Gruppo prevede di aumentare del 20% il numero dei propri dipendenti iniziando fin da ora ad aprire posizioni lavorative per varie competenze e diversi livelli di esperienza.

“In questi giorni si parla molto dei tanti licenziamenti fatti dalle aziende multinazionali nel settore tech - afferma Fabio Piraccini, Ceo di Onit – che effettuano tagli al personale dopo tanti anni di espansione e dove spesso le persone sono considerate solo numeri. Io personalmente sono convinto che non tutto ciò che è grande sia bello e non tutto quello che si fa all’estero sia sempre meglio. Noi, come altre eccellenze italiane, lavoriamo sodo su progetti che non hanno nulla da invidiare alle grandi del settore tech e in più lo facciamo ponendo grande attenzione alla qualità della vita. Direi che in questo ci aiuta molto la cultura Romagnola.” 

Ed è proprio questa cultura il fattore determinante di una crescita che è soprattutto qualitativa. Come sancito dalla certificazione “Great Place To Work”, recentemente ottenuta da Onit a seguito di un processo volto ad analizzare il clima aziendale e il benessere dei lavoratori. Un riconoscimento importante, che premia ufficialmente l’impegno profuso non solo nel mettere le persone al centro, ma anche nel riuscire a costruire attorno ad esse un luogo di lavoro inclusivo, flessibile e stimolante.

Onit intende dunque proporre un modello di azienda tech alternativo e, soprattutto, un’opportunità concreta per chi vuole lavorare nel settore delle nuove tecnologie senza dover rinunciare a una vita “a misura d’uomo”. Ma quali sono le figure professionali richieste oggi dal mercato? “Le competenze informatiche rappresentano sicuramente una chiave d’accesso fondamentale, non solo per le aziende del settore ma in modo più trasversale per tutto il modo del lavoro - afferma Anna Rosa Grossi, Responsabile del People Office di Onit - ovvio che in Onit vi sia prevalenza di richieste per figure di formazione tecnica. È però bene sottolineare che un Gruppo come il nostro, per essere organizzato al meglio al fine di anticipare le evoluzioni ed affrontare nuove sfide, ha bisogno anche di professionalità diverse".

Sfide che non mancheranno di certo, specialmente a fronte di uno scenario caratterizzato da crisi economica globale e incertezze del mercato. Ma dietro ad ogni crisi ci sono sempre nuove opportunità, purché si lavori con qualità, coraggio nell’innovare e, soprattutto, un personale appassionato e felice di essere in un “Great Place To Work”.

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