rotate-mobile
Economia

Settore agricolo, si è riunito il consiglio direttivo della Uila: "Serve un contratto dignitoso"

Scarponi nelle sue conclusioni ha ribadito che nelgli sportelli del Patronato Ital, nelle sedi Uil sul territorio, "è possibile verificare il diritto a beneficiare di queste opportunità per anticipare l’uscita dal lavoro"

Alla presenza di 60 delegati, in rappresentanza di oltre 2000 iscritti al sindacato agro-alimentare Uila Uil di Cesena, si è riunito pochi giorni fa il Consiglio Direttivo territoriale per discutere delle problematiche riguardanti i lavoratori del comparto che nel territorio provinciale sono oltre 10mila tra settore avicolo, ortofrutticolo e aziende agricole private. I punti più dibattuti, sui quali il segretario Uila Alessandro Scarponi non ha mancato di dare risposta, hanno riguardato tra le altre cose il mancato rinnovo del contratto interprovinciale degli operai agricoli scaduto il 31 dicembre 2015.

"Le organizzazioni sindacali - ricorda Scarponi - già da tempo hanno indetto lo stato di agitazione e presto partiranno i primi scioperi aziendali a sostegno di questa vertenza contro le irresponsabili posizioni assunte dalle tre trganizzazioni professionali Confagricoltura, Coldiretti e Conf.It.Agricoltori, le quali da mesi si sono date alla macchia per evitare di rinnovare il contratto degli operai agricoli. Le organizzazioni sindacali Flai Fai e Uilahanno proclamato lo sciopero per contrastare l’obiettivo delle controparti di stravolgere un contratto annullando regole e diritti consolidati sull’orario di lavoro, riassunzione, inquadramenti e salario. I lavoratori delle aziende agricole private, di allevamenti avicoli e suinicoli, incubatoi, vivai, serre, fungaie, macelli privati, magazzini ortofrutticoli privati hanno diritto ad un contratto dignitoso e per questo protestano con questa iniziativa di lotta che in questa prima fase interesserà le aziende agricole private più strutturate delle province di Forlì, Cesena e Rimini".

Altro tema molto dibattuto è stato quello riguardante "lavori gravosi": Scarponi ha spiegato 2che possono accedere sia all’APe Social (con 63 anni compiuti e 36 anni di contributi versati) che alla pensione quota 41, quella dei lavoratori precoci i lavoratori che svolgono mansioni gravose. La Legge di Stabilità 2018 (comma 162, legge 205/2017), ha ampliato la platea degli aventi diritto, modificando il requisito temporale: 6 anni negli ultimi 7 oppure 7 anni negli ultimi 10, che si calcolano dal perfezionamento del requisito anagrafico o contributivo (63 anni di età e 36 anni di contributi), con regole ad hoc per il settore agricolo e della zootecnia". Sono interessati  addetti alla concia di pelli e pellicce; addetti ai servizi di pulizia; addetti spostamento merci e/o facchini; conducenti di camion o mezzi pesanti in genere; conducenti treni e personale viaggiante in genere; guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni; infermieri o ostetriche che operano su turni; maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia; operai edili o manutentori di edifici; operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti; chi cura, per professione, persone non autosufficienti. "A queste categorie si sono aggiunti, grazie alla trattativa Governo-Sindacati, i lavoratori marittimi, i pescatori, gli operai agricoli e siderurgici", prosegue Scarponi.

"Possono accedere alla pensione anticipata per i lavori gravosi anche i lavoratori precoci disoccupati e che non usufruiscono di ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi, gli invalidi al 74% e i caregiver che da almeno 6 mesi seguano un parente di primo grado affetto da disabilità - chiosa il sindacalista -. È poi previsto anche uno sconto sui contributi richiesti per l’Ape sociale, per le donne con figli, pari a 1 anno per ogni figlio, sino a un massimo di 2 anni di contributi in meno. La possibilità di accedere all’Ape sociale, poi, è stata prorogata, in modo che possano rientrare nell’agevolazione coloro che perfezionano i requisiti entro il 31 dicembre 2019". Scarponi nelle sue conclusioni ha ribadito che nelgli sportelli del Patronato Ital, nelle sedi Uil sul territorio, "è possibile verificare il diritto a beneficiare di queste opportunità per anticipare l’uscita dal lavoro". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Settore agricolo, si è riunito il consiglio direttivo della Uila: "Serve un contratto dignitoso"

CesenaToday è in caricamento