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Sessant'anni da maestri tappezzieri, un meritato premio per i fratelli che raccontano la gavetta

“Cominciammo ragazzini – rimarcano Costante e Dante Foschi - tappezzando sedie, materassi,  tende e via via tutti i complementi di arredo"

Sessant'anni da maestri tappezzieri per l'impresa dei fratelli Foschi: Costante, 78 anni, e Dante, 74, entrambi cavalieri del lavoro, affiancati in ditta dai rispettivi figli Sabrina e Claudio. Aprirono, dopo la gavetta con i calzoni corti, nel maggio 1961 in via Fiorenzuola, per approdare attraverso vari passaggi al laboratorio di via Eugenio Valzania. Il vicesegretario di Confartigianato cesenate Giampiero Placuzzi e la coordinatrice sindacale Cristiana Suzzi li hanno premiati questa mattina nella sede di via Alpi con una targa al valore artigiano per le nozze di diamante  con il mestiere.

“Cominciammo ragazzini – rimarcano Costante e Dante Foschi - tappezzando sedie, materassi,  tende e via via tutti i complementi di arredo. Oggi il 95% dei nostri manufatti lo realizziamo con nostri tessuti. Siamo stati tappezzieri ufficiali della Cassa di Risparmio di Cesena e di altre banche, lungimiranti nel valorizzare le maestranze locali. La soddisfazione maggiore della nostra carriera? Al 150° della Cassa di Risparmio, nella sede di via Tiberti, quando il cavalier Trevisani 150° mostrò con orgoglio a Ciampi, che sarebbe divenuto presidente della Repubblica,   le nostre tende”.

“Lavoriamo molto anche per alberghi – aggiungono - e un nostro fiore all'occhiello sono le tappezzerie per il Grand Hotel di Cervia, ma anche aziende in generale, ville e residenze private. Il settore degli esterni si è sempre più sviluppato con tende e coperture per stabilimenti balneari, pubblici esercizi e residenze private”. “Con la pandemia ci siamo fermati due mesi nel 2020 - aggiungono i due fratelli tappezzieri - ma abbiamo recuperato presto: il 2021 procede bene: stando più in casa è aumentata generalmente la cura per bene mantenerla e i solidi risparmiati altrove li si indirizza su interventi in questo senso. Fu più seria la crisi del 2012 che si allungò per vari anni. Certo, la standardizzazione e la omologazione con la vendita di prodotti seriali a bassi prezzi non giova al mestiere artigiano che punta sulla qualità dei manufatti che necessariamente richiede costi correlati, ma il nostro zoccolo duro di clienti privati che hanno a cuore il bello, il ben fatto e il durevole è fidelizzato”.

“Da bambini dormivamo non solo nella stessa stanza – rievocano Costante e Dante Foschi - ma nello stesso piccolo letto a una piazza, con l'imbottitura in paglia. Eravamo figli di contadini di Ponte Pietra, abbiamo imparato presto l'importanza del lavoro, della fatica e della serietà. Non è facile lavorare insieme tra fratelli per 60 anni, ma ce l'abbiamo fatta completandoci e siamo felici che ci sarà il ricambio generazionale grazie ai figli,  e la Fratelli Foschi avrà un futuro anche dopo di noi”.

“Per i soci storici Costante e Dante Foschi parlano i fatti – rimarca il vicesegretario Giampero Placuzzi –, hanno inoltre sempre manifestato vicinanza e alla associazione di cui sono delegati. Entrambi fanno parte e di Anap, l'associazione degli artigiani pensionati. Sono maestri tappezzieri che hanno fatto e fanno ancora scuola in città e tengono alto il nome di un mestiere ricco di tradizione e spalancato all'innovazione”.
 

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