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Economia Savignano sul Rubicone

Rubicone, la prima volta degli artigiani in sciopero :"Non ne possiamo più"

Liberare l'impresa sarà la parola d'ordine. "Non solo cambiando passo ma cambiando metodo", dice il presidente Confartigianato del Rubicone Fabrizio Brigliadori

Piccole imprese del Rubicone a un punto di non ritorno. Davanti ci sono la risalita o il baratro: proibito affondare. Anche per le imprese artigiane del Rubicone il 2014 è un anno chiave per uscire dal tunnel della crisi con il cambiamento della congiuntura ma anche delle politiche finora insufficienti a favore delle imprese. La crisi morde, i ritardi dei pagamenti di privati e pubblico si acuiscono in tutti i centri dell'operoso Rubicone, la morsa fiscale e burocratica si stringe ancora più come una tenaglia sugli imprenditori che arrancano sfiduciati.

Questo lo scenario emerso in una affollatissima assemblea tenutasi nella sede Confartigianato di Savignano, con oltre cento intervenuti (rappresentanza associativa straoridnaria vista i tempi), nella quale è stata confermata l'ampia mobilitazione della categoria che martedì prossimo parteciperà in massa alla manifestazione che si terrà in piazza del Popolo a Roma promossa da rete Imprese Italia di cui fa parte Confartigianato.

Liberare l'impresa sarà la parola d'ordine. "Non solo cambiando passo ma cambiando metodo - dice il presidente Confartigianato del Rubicone Fabrizio Brigliadori -: da vent'anni non partecipavamo così in massa a un vero e proprio sciopero della categoria, fatto eccezionale per noi, segno che la situazione è più che grave. Per molti di noi, i più giovani, sarà il primo sciopero della carriera. Anche i  Comuni e gli altri livelli, oltre il Governo, devono fare la loro parte: nel Rubicone una priorità è contrastare la concorrenza sleale dei cinesi nel settore manifatturiero. Gli artigiani non ne possono più di questo imperante abusivismo. Noi ogni giorno abbiamo un adempimento da osservare, alcuni veramente assurdi, mentre chi non è regolare opera impunito. Ma è solo un aspetto: a monte serve un progetto di politiche incentivanti per chi fa impresa".

L'assemblea, alla quale erano presenti il segretario cesenate Stefano Bernacci e il responsabile di delgazione Bruno Dellamotta, si è trasformata a tratti, inevitabilmente, in uno sfogatoio, con una impressionante casistica di angherie lamentate da parte dei piccoli imprenditori, specie sul versante fiscale e burocratico. “Senza impresa non c'è Italia. Riprendiamoci il futuro, il titolo della manifestazione del 18, condensa la nostra posizione - dice il responsabile di delegazione Rubicone Bruno Dellamotta -. Confartigianato parteciperà con sei pullman uno dei quali con gli artigiani del Rubicone, con un totale di 300 partecipanti".

"Al Governo parleremo chiaro, mentre a sindaci, giunte e, in vista delle prossime amministrative a partiti, liste e candidati, Confartigianato chiede interventi concreti per liberare le imprese dal vortice di adempimenti che sta finendo per diventare la loro prima occupazione - conclude Delalmotta -. Soltanto le imprese possono essere in grado di creare sviluppo ed occupazione ma per farlo hanno bisogno di un ambiente favorevole allo sviluppo e non di un contesto dove vengono trattati con sospetto e prevenzione".

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