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Saldi invernali 'sicuri', ecco il vademecum. Confcommercio: "Ognuno spenderà 120 euro"

“Secondo le stime dell’Osservatorio Confcommercio cesenate - informa il direttore Giorgio Piastra - per lo shopping dei saldi ogni persona spenderà circa 120 euro"

In un periodo in cui l'incertezza regna sovrana, restano comunque degli approdi certi a cui fare riferimento per tornare a respirare un po' di "normalità". Uno di questi è senz'altro il periodo dei saldi invernali, che quest'anno inizieranno a Cesena e in Emilia Romagna mercoledì 5 gennaio.

“Secondo le stime dell’Osservatorio Confcommercio cesenate - informa il direttore Giorgio Piastra - per lo shopping dei saldi ogni persona spenderà circa 120 euro. Le vendite natalizie sono state state in lieve aumento rispetto al 2020, pur in un contesto di perdurante difficoltà. I saldi, quest'anno ancora di più, in questo contesto di crescita dei prezzi, sono una risposta importante al contenimento dell’inflazione. Dopo i segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le molte preoccupazioni per il Covid-19, gli ineludibili incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell'inflazione e un'opportunità per i consumatori a caccia dell’affare e per le famiglie italiane desiderose di concedersi un regalo di moda e soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni”.

“Cesena ha una solida tradizione per le vendite in saldo - aggiunge il direttore Piastra - che rappresentano un 'eccezionale occasione anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di prossimità dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea unitamente al prezzo di saldo fanno propendere i consumatori per un acquisto nei punti vendita delle nostre città e dei nostri centri. Le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori ma per noi commercianti servono per avere liquidità rinunciando ai margini nell’auspicio però che possano aiutare a far trovare una stabilità di cui tutti abbiamo bisogno”.

Confcommercio diffonde un vademecum per gli acquisti in saldo sicuri

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Rispetto delle distanze: occorre mantenere la distanza di un metro tra i clienti in attesa di entrata e all’interno del negozio.

Disinfezione delle mani: obbligo di igienizzazione delle mani con soluzioni alcoliche prima di toccare i prodotti.

Mascherine: obbligo di indossare la mascherina fuori dal negozio, in store ed anche in camerino durante la prova dei capi

Modifiche e/o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversa pattuizione;

Numero massimo di clienti in store: obbligo di esposizione in vetrina di un cartello che riporti il numero massimo di clienti ammessi nei negozi contemporaneamente.

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