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Economia

Saldi estivi, Confcommercio: "Indennizzare le attività colpite dalla crisi"

Secondo Federmoda va sospeso altresì il divieto delle vendite promozionali nel periodo antecedente i saldi

L’emergenza coronavirus stravolge anche il calendario dei saldi. Per la prima volta quest’anno gli sconti estivi inizieranno in una data unica per tutta Italia, il 1° agosto. La decisione è stata presa dalla Conferenza delle Regioni presieduta da Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, che ha stabilito di posticipare l’inizio dei saldi estivi (solitamente prendevano il via ai primi di luglio) su “sollecitazione degli assessori alle attività produttive” per “necessità derivanti dalla gestione dell’emergenza epidemiologica da coronavirus e dalle conseguenti misure”.

Confcommercio cesenate valuta positivamente la decisione della Conferenza delle Regioni di posticipare la data di avvio dei saldi nell'interesse della categoria e alla luce del nuovo scenario di mercato. “Gli imprenditori del settore - afferma Federmoda cesenate - in larga maggioranza confermano di voler l'inizio delle vendite in saldo all'effettiva fine stagione, tanto per i saldi estivi quanto per quelli invernali. Le imprese del settore auspicano di aprire il prima possibile. Secondo Federmoda va sospeso altresì il divieto delle vendite promozionali nel periodo antecedente i saldi. Alla ripartenza servono certezze anche su questo fronte per programmare un futuro già molto incerto” .

“Largamente atteso, ma non per questo meno inquietante, è arrivato l dato sulle vendite al dettaglio – afferma Confcommercio- A marzo 2020 l’Istat stima infatti flessioni rispetto a febbraio pari al 20,5% in valore ed al 21,3% in volume. A determinare l'eccezionale calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 36% in valore e del 36,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari sono stazionarie in valore e in lieve diminuzione in volume (-0,4%).Purtroppo il dato di marzo sarà peggiorato dalle performance di aprile, né l’estate potrà compensare minimamente le perdite subite nei mesi precedente. Manca una strategia ragionevole di indennizzo alle attività produttive più colpite, l’unica che potrebbe restituire un po’ di fiducia sul futuro, tutto da costruire. In questo contesto, immaginare una ripresa vivace e diffusa dal prossimo autunno è frutto più di nobile speranza che il risultato di necessari e affidabili calcoli”.

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