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Sessanta giorni d'affari, da sabato è tempo di saldi: "Una grande opportunità per i consumatori"

Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda. Si possono effettuare in due periodi dell'anno e per il 2014 il periodo stabilito in Emilia-Romagna, per i saldi estivi, va dal 5 luglio (1° sabato del mese) al 2 settembre

Da sabato e per i successivi sessanta giorni si potranno acquistare capi d’abbigliamento, calzature e molti altri prodotti a prezzi scontati. Con il perdurare della crisi, l’offerta per i consumatori sarà ancor più favorevole: ai prezzi già vantaggiosi si aggiunge infatti un maggior numero di prodotti da acquistare e quindi una più vasta opportunità di scelta, dovuta alle scarse vendite nei mesi scorsi che ha fatto aumentare le scorte nei magazzini dei commercianti.

Le vendite di fine stagione riguardano i prodotti, di carattere stagionale o di moda. Si possono effettuare in due periodi dell'anno e per il 2014 il periodo stabilito in Emilia-Romagna, per i saldi estivi, va dal 5 luglio (1° sabato del mese) al 2 settembre. Secondo il centro studi della Confesercenti Cesenate è previsto che il 94% dei negozi di abbigliamento-calzature del territorio partiranno subito con i saldi. La presentazione al pubblico della vendita di fine stagione deve esplicitamente contenere l'indicazione della natura di detta vendita.

È obbligatorio esporre il prezzo praticato ordinariamente e lo sconto o ribasso espresso in percentuale sul prezzo normale di vendita che si pratica nel corso della vendita di fine stagione. Non serve più la comunicazione al Comune. Le attività interessate nella provincia di Forlì-Cesena sono circa 1.200 di cui 170 quelle che vendono calzature e accessori, 155 quelle che vendono prodotti tessili e biancheria e 875 quelli che vendono abbigliamento. “I saldi di luglio – sottolinea il presidente di Fismo (Federazione del Settore Moda aderente a Confesercenti Cesenate), Patrizia Greco - sono una grande opportunità per i consumatori e aiuteranno i commercianti a smaltire i magazzini le cui scorte sono, purtroppo, sempre più numerose a causa dell’invenduto”.

“Il commercio tradizionale – aggiunge Patrizia Greco – continua a vivere momenti molto difficili, stretto tra grande distribuzione, pressione fiscale alle stelle e disponibilità di reddito della clientela in costante calo negli ultimi anni. Il commerciante per dare risposte concrete ha limato i ricarichi con senso di responsabilità, cercando in vari modi durante tutto l’anno di venire incontro costantemente alle difficoltà economiche della clientela. In questa fase così delicata siamo al centro dell’attenzione dei nostri clienti quindi è indispensabile dare dimostrazione di correttezza, collaborazione, chiarezza d’intenti, presentandogli il maggior numero possibile di informazioni sul prezzo del prodotto e sulla sua reale convenienza”. “In ogni caso - aggiunge la presidente di Fismo-Confesercenti Cesenate -le raccomandazioni rimangono le stesse di sempre: per i commercianti attenersi alle date previste, evidenziare il prezzo originario, la percentuale di sconto e il nuovo prezzo su tutti i prodotti; per i consumatori è consigliato frequentare i negozi abituali dove si conoscono prodotti e prezzi reali e quindi la veridicità degli sconti”.

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