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Rivoluzione nel trasporto pubblico in Romagna, nasce l'azienda unica

Rivoluzione in vista per il sistema di trasporto pubblico romagnolo. A breve Avm di Forlì-Cesena, Atm di Ravenna e Tram Servizi di Rimini si fonderanno per dar vita ad un'azienda unica denominata Start Romagna spa

Rivoluzione in vista per il sistema di trasporto pubblico romagnolo. A breve Avm di Forlì-Cesena, Atm di Ravenna e Tram Servizi di Rimini si fonderanno per dar vita ad un’azienda unica denominata Start Romagna spa, che gestirà i servizi di trasporto per l’intero territorio delle tre province romagnole. Arriva così al traguardo più importante il percorso di riorganizzazione avviato fin dal 2008 e che nel 2009 aveva già visto la creazione della holding Start Romagna spa.

Ad essa i soci di riferimento - le Province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini ed i Comuni di Forlì, Cesena, Ravenna e Rimini – avevano conferito le quote di partecipazione delle loro aziende di Tpl che, però, finora hanno continuato ad operare autonomamente. Nel frattempo è proseguito il lavoro preparatorio per la fusione delle tre aziende e ora tutti i soci sono chiamati a compiere gli atti necessari per arrivare all’assemblea straordinaria della holding, convocata per il 28 settembre, in cui si voterà ufficialmente il progetto di aggregazione.

In questa direzione si è mossa la Giunta Comunale di Cesena, che nei giorni scorsi ha dato il via libera al progetto di aggregazione “mediante fusione per incorporazione” delle tre aziende, messo a punto dagli amministratori delle stesse società coinvolte. L’incorporazione delle tre aziende in Start Romagna – che avrà la sede proprio a Cesena – aprirà la porta alla terza fase del processo, che prevede l’apertura del capitale a un partner industriale privato e la gara per l’affidamento del servizio del trasporto pubblico romagnolo.

“Il progetto di creazione di un’unica azienda di trasporto romagnolo – sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l’Assessore alla Mobilità Maura Miserocchi – risponde a quanto previsto dalla Legge Regionale 10/2008, che incentiva le iniziative di questo tipo. D’altro canto siamo convinti che grazie a questo processo di aggregazione si potranno realizzare significative economie di scala e importanti sinergie sul fronte della gestione e della funzionalità dei servizi, aprendo la strada a strategie di più ampio respiro. E sono appunto queste considerazioni che hanno guidato la nostra adesione al progetto, in armonia con quella logica di ‘area vasta’ e di integrazione dei servizi già sperimentata in altri settori, come quello della sanità. Da più parti sono arrivate sollecitazioni in questo senso, in particolare dalle organizzazioni sindacali e riteniamo che questo dovrà essere sempre di più il filo conduttore delle nostre scelte, per garantire ai cittadini romagnoli servizi e infrastrutture all’altezza e prospettive di sviluppo altrimenti difficili da perseguire, soprattutto alla luce della progressiva riduzione di risorse disponibili”

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