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Riscossione tributi, Cesena tra i Comuni più virtuosi in Italia

Cesena si piazza al 101° posto su 106 città capoluogo di provincia italiane per entità di crediti non incassati derivanti da tributi e tariffe. E' quello che emerge dall'indagine svolta dalla banca dati Aida PA

La posizione di fondo classifica, per una volta, è titolo di merito. Cesena si piazza al 101° posto su 106 città capoluogo di provincia italiane per entità di crediti non incassati derivanti da tributi e tariffe. E’ quello che emerge dall’indagine svolta dalla banca dati Aida PA – Bureau van Dijk pubblicata lunedì dal Sole 24 Ore. I crediti più vecchi di 12 mesi per i tributi ammontano a 100mila euro e quelli per le tariffe sono sui 3,1 milioni.

“Il che significa, rovesciando la prospettiva, – spiegano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini – che il Comune di Cesena ha un’elevata capacità di riscuotere e che, soprattutto, il nostro bilancio non è distorto da residui attivi di vecchia data che sulla carta rimpinguano le  entrate, ma che in realtà non sono stati incassati e difficilmente potranno esserlo in futuro. Potrebbe sembrare un dettaglio tecnico,  ma in realtà è un aspetto fondamentale per la buona salute finanziaria dell’ente: una certa quota di residui è fisiologica, ma se il pareggio di bilancio si affida in gran parte sui di essi, anche chi non è addetto ai lavori capisce facilmente che si tratta di un dato inattendibile”.

Cesena è uno dei Comuni italiani con le performance più virtuose in questo ambito. I crediti più vecchi di 12 mesi per i tributi ammontano a 100mila euro e quelli per le tariffe sono sui 3,1 milioni. Insieme rappresentano il 6,5% sul totale delle entrate proprie registrate in bilancio, contro una media nazionale che si attesta intorno al 41%, con punte da capogiro come il 221% del Comune di Napoli e 211% del Comune di Vibo Valentia (tradotto in pratica, in questi Comuni l’ammontare dei vecchi crediti è più che doppio rispetto all’insieme delle entrate annuali). Meglio della nostra città fanno solo Brescia (5.3%), Ravenna (5.1%), Reggio Emilia (3.3%), Sondrio (2.6%) e Bergamo (2%), mentre le altre città romagnole si attestano su percentuali più alte: Forlì è al 23.9%, mentre Rimini è sul 10%.

“Il piazzamento registrato dal nostro Comune non ci sorprende, perchè conferma le indicazioni già ottenute lo scorso anno, quando ricevemmo proprio da Bureau van Dijk il rating A, che attesta le migliori performance economico-finanziarie, e che è stato ottenuto appena dal 5% dei Comuni italiani. Uno degli elementi considerati per quella classificazione, infatti, era proprio la capacità di riscossione. Non possiamo che essere soddisfatti di questo risultato, ottenuto grazie ai criteri di prudenza e trasparenza che guidano l’impostazione del nostro bilancio, e a uno specifico impegno sul fronte delle riscossioni, che comprende anche l’attività messa in campo contro l’evasione e l’elusione fiscale. Siamo consapevoli che uno dei compiti che il Comune dovrà svolgere in modo sempre più efficiente è proprio la gestione delle entrate, e per questo stiamo lavorando per organizzare all’interno dell’Ente un vero e proprio Ufficio Entrate”.

 

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