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Referendum sulla riforma costituzionale, Confcommercio: "Occasione importante anche per le imprese"

Confcommercio "è convinta che il referendum interpelli ciascuno di noi e, per intero, il mondo delle imprese e che l'appuntamento referendario sia un appuntamento irrinunciabile per dare il proprio contributo all'efficientamento di uno Stato ancora troppo macchinoso"

"Riforma fiscale e riforma dello Stato per renderlo più snello, competitivo e favorevole alla crescita". "Lo richiede Confcommercio secondo cui "continua a gravare sul nostro territorio e sulle imprese, come peraltro nel resto del sistema-Paese, un problema serio di mancanza di competitività e perdita di produttività complessiva". Entra nel dettaglio il presidente Corrado Augusto Patrignani: "La situazione è di stallo, il Paese è frenato e Confcommercio chiede di rimuovere quegli ostacoli che si frappongono verso la crescita. Ridurre il carico fiscale su imprese e famiglie resta, per Confcommercio, la madre delle priorità. Il Governo qualcosa ha fatto, ma può fare molto di più. Molto ma molto di più deve essere fatto a livello locale".

"Chiediamo di destinare alla riduzione dell'Irpef tutte le risorse derivanti dal taglio della spesa pubblica improduttiva, dall'eliminazione di sprechi e inefficienze e dal recupero di evasione ed elusione, includendo inoltre  tutto quello che potrà dall'utilizzo dei margini di flessibilità in Europa - chiosa Patrignani -. Ma un'altra riforma deve accompagnarsi a quella fiscale e riguarda quella dell'assetto istituzionale, la manutenzione, per così dire, della macchina Stato. Nell'ottica di volere realizzare un sistema paese più snello, efficace, che anche strutturalmente favorisca la crescita, il referendum confermativo di ottobre sulla riforma costituzionale è in questo senso un passaggio importante. Un'opportunità da non sprecare".

"La nostra posizione di associazione rifugge naturalmente dall'appartenenza agli schieramenti partitici, ma  non si può esimere dal rimarcare che il referendum costituzionale invita a riflettere su un punto cruciale - aggiunge Patrignani -. Se si vuole cambiare la Costituzione rendendo il sistema più semplice, governabile, meno ingabbiato, riducendo il numero dei politici, cambiando il ruolo al Senato, togliendo troppi poteri alle Regioni, ad esempio.  Allora diciamo: come non essere favorevoli a un sistema parlamentare semplificato e rafforzato, con un ruolo più incisivo del governo? Ma soprattutto come possiamo essere contrari a un nuovo sistema che produca più celermente le riforme e tolga la macchina amministrativa dall'impasse in cui sovente si inceppa?"

"Abbiamo bisogno di uno Stato che proceda a passo più sostenuto, perché le imprese e il sistema produttivo non possono più sostenere i tempi biblici e le lungaggini dell'iter interminabile delle riforme e della burocrazia - conclude -. La Costituzione è la massima garanzia e il bene più prezioso per un cittadino e per la comunità, ma non è un feticcio e può legittimamente essere modificata per migliorare il funzionamento dello Sato. Per questo Confcommercio è convinta che il referendum interpelli ciascuno di noi e, per intero, il mondo delle imprese e che l'appuntamento referendario sia un appuntamento irrinunciabile per dare il proprio contributo all'efficientamento di uno Stato ancora troppo macchinoso e distante dal suo motore produttivo, il sistema delle piccole imprese, spina dorsale di questo Paese".

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