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Rifiuti, Confcommercio Cesena: "Categorie vessate, abbassare le tariffe"

"Confcommercio cesenate reputa la raffica di aumenti decretarti da Atersir regionale su richiesta del gestore Hera non accettabili perché sostanzialmente iniqui", afferma Confcommercio

"Un aumento del 7% per un pubblico esercizio che paga cinque o seimila euro di tariffa dei rifiuti all'anno è una botta notevole, così come lo è per tutta una serie di imprese cesenati delle più vaste gamme merceologiche che lamentano da anni un caro bollette ingiustificato dalle produzioni di rusco, tanto che Confcommercio cesenate richiede da anni la tariffa puntuale, rapportata cioè all'entità reale dei rifiuti da smaltire. Il discorso non cambia, nel principio, se la percentuali degli incrementi decresce al 4 o al 3: la sostanza resta invariata. Per questo Confcommercio cesenate reputa la raffica di aumenti decretarti da Atersir regionale su richiesta del gestore Hera non accettabili perché sostanzialmente iniqui, tenendo anche conto che i vari Comuni l'avvio della raccolta differenziata deve presupporre un abbassamento della tariffa e non il contrario". E' quanto afferma il presidente Corrado Augusto Patrignani.

"D'altronde è da anni che rimarchiamo l'innaturalezza del rapporto tra Comuni soci di Hera e un gestore che frutta ai soci un lauto dividendo anche in virtù dei suoi introiti, inclusi quelli per la gestione del servizio rifiuti: per questo, anno dopo anno i piani economico-finanziari prevedono sempre bollette in aumento, anche se - questo va rilevato - la produzione dei rifiuti non è in crescita - chiosa Patrignani -. Non c'è dubbio che lo spostamento del centro decisionale a Bologna invece che in sede di Ato provinciale abbia peggiorato notevolmente la situazione, come Confcommercio ha rimarcato fin da subito. Assistiamo in questi giorni a una serie di interventi decisi e coraggiosi di Comuni che paiono volersi sottrarre a rincari recepiti come diktat, in varie modalità operative, dall'impugnazione al tar a al non recepimento della proposta di delibera di Atersir".

"A ognuno il suo mestiere: come Confcommercio ci compete rimarcare che le tariffe sui rifiuti sono troppo care per il settore produttivo e penalizzano anche molte categorie commerciali che pagano dice esorbitanti, più e molto più di quello che quello che si dovrebbe pagare. Come organizzazione di categoria noi diciamo che è ora di abbassare queste tariffe come tutte le azioni virtuose in atto per la differenziata e il porta a porta dovrebbero consentire di fare. In che modo? Esiste una governance, governi bene questa materia. La politica faccia vede di cosa è capace. Certo, ci piacerebbe vedere unitarietà d'Area Vasta in direzione dell'abbassamento delle tariffe, o, come minimo, del non incremento". Conclude Patrignani: "Ai regolari contribuenti risulta inoltre inaccettabile dover pagare gli insoluti spalmati anche sulle loro bollette. Già pagano troppo, ci manca solo dimettere altri soldi per chi non lo fa. Chi eroga e gestisce il servizio non si fa carico neppure di questo rischio d'impresa, e a pagare per chi non paga deve essere chi paga già. Troppo facile e troppo ingiusto".

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