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Disoccupazione, superata quota 32mila senza lavoro

Ancora tempi di vacche magre per l'economia in provincia. Lo conferma la Camera di Commercio nel suo ultimo studio. E' una serie di segni meno in cui si salva chi può esportare

Ancora tempi di vacche magre per l'economia in provincia. Lo conferma la Camera di Commercio nel suo ultimo studio. E' una serie di segni meno in cui si salva chi può esportare. Le grandi imprese al momento "tengono botta”, ma le piccole, che costituiscono il 95% dell'ossatura, sono schiacciate dalla crisi. Disoccupati a quota 32.666, la cassa integrazione ordinaria segna un +96,2%. Edilizia e trasporti sono i settori più colpiti. E l'usura potrebbe trovare terreno fertile a causa della minore erogazione di credito da parte degli istituti.

Agricoltura. Annata agraria è caratterizzata, nei primi dieci mesi del 2012 da una pesante siccità. Buono l'andamento del comparto avicolo se registra un +7,5% il prezzo del pollo da carne. Segno positivo anche in quello suinicolo. Sono 7.907 le imprese attive al 31 ottobre 2012 in calo del 3,1%.
Attività manifatturiere. Le imprese con più di dieci addetti registrano una flessione di produzione 8-2,7% e fatturato (-0,9%), si parla quindi di recessione. Segno +1,2% solo per chi riesce a esportare all'estero. Nell'indagine che comprende anche le aziende con meno addetti, il segno meno sale fino al 4,6%. A riprova che le piccole attività annaspano. Le previsioni degli imprenditori per il IV trimestre 2012 sono improntate al pessimismo.

Il grafico della produzione registra un solo settore in aumento: quello delle calzature. Tutti gli altri (alimentazione, confezioni, legno, prodotti in metallo, macchinari, mobili) sono in calo rispetto lo stesso periodo dell'anno precedente.
In grave difficoltà rimane il settore edile. Nel terzo trimestre 2012, il volume d’affari risulta in calo del 1,7%, nella media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 precedenti. Una sofferenza che dura da almeno quattro anni. Anche qui le previsioni per il futuro sono nere. Il 32% degli imprenditori (quindi un terzo di 6535) si apetta un volume d'affari in diminuzione.

Rilevante flessione, nel terzo trimestre 2012 rispetto allo stesso trimestre 2011, nelle vendite (-8,3%), del commercio al dettaglio; le maggiori difficoltà si registrano per la piccola e media distribuzione (rispettivamente -11,6% e -8%), rispetto alla grande distribuzione, comunque con vendite pure in calo del 2,8%.
In diminuzione (-2,8%) anche il volume d’affari del commercio all’ingrosso rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

In aumento, da gennaio a giugno 2012, le esportazioni (+3%), trainate dall’aumento (20%) dei prodotti “pelle, calzature e accessori”, che rappresentano l’11% del totale esportato. In calo invece le importazioni (-11,7%), rispetto ad analogo periodo 2011. I mercati più ricettivi sono l'America settentrionale e il Medio Oriente.
Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 31 ottobre 2012, sono praticamente stabili, con +0,8% rispetto un anno fa. Da gennaio a settembre 2012 il flusso turistico è negativo (arrivi -6,2% e presenze -5,4%). Anche il volume d’affari è risultato in calo: -10,1% nel trimestre rispetto allo stesso trimestre 2011.

Prosegue la profonda crisi dei trasporti, dove le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 3,8% e il volume d’affari è diminuito del 5,4% nel terzo trimestre 2012, rispetto al terzo trimestre 2011. In diminuzione anche il numero delle imprese artigiane (-2,1% al 30/9/2012, rispetto al 31/9/2011); aumentano invece le imprese cooperative, del 2,2% (al 31/10/2012), anche se criticità si riscontrano nelle aree cultura, servizi, “sociale”, edilizia, autotrasporti, e agricoltura.

Per quanto riguarda il lavoro, i dati del Centro per l’Impiego rilevano un aumento dei disoccupati pari al 13,9%, al 30 giugno 2012 lo stesso periodo del 2011. Calano le assunzioni (-1,8%) e le cessazioni (-0,3%) nei primi sei mesi 2012. Relativamente al ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni, nel periodo gennaio – settembre 2012, rispetto ad analogo periodo 2011, si evidenzia l’aumento dell’ordinaria (+96,2%), il calo di quella in Deroga (-7,9%) e l’aumento della Cassa Integrazione Straordinaria (+2,7%). I principali settori interessati sono meccanica, legno, commercio ed edilizia. Totale dei disoccupati 32.666.

Riguardo all’andamento creditizio, ad agosto 2012, i prestiti bancari alle imprese sono ancora diminuiti (-3,3%), mentre in Emilia-Romagna il valore è pari a -4,7%. (fonte dei dati: Banca d'Italia).

“La conferma di un peggioramento del quadro economico è purtroppo evidente – dichiara Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di Commercio di Forlì-Cesena – nonostante le previsioni riguardanti il valore aggiunto della nostra provincia indichino, nel 2013, una seppur timida ripresa (+0,5%). L’incertezza delle prospettive, sia a livello regionale quanto nazionale, ci spinge a destinare risorse importanti per interventi di supporto alle imprese in difficoltà; ritengo prioritario, a questo proposito, proseguire nelle azioni già poste in essere per favorire l’accesso al credito, aumentare la competitività del sistema, sostenendo innovazione e internazionalizzazione al fine di portare le imprese su nuovi mercati. In questo difficilissimo momento, attraverso la collaborazione tra tutte le forze attive del territorio, mediante anche una gestione semplificata e più snella delle procedure e dei servizi, ci adoperiamo per lenire le difficoltà e creare le condizioni per agganciare quanto prima l’inizio della ripresa”.

Gli ingredienti per combattere la crisi li snocciola il Presidente: “Avere le giuste dimensioni, innovare, avere prodotti di qualità, contatti e puntare all'export. Lo Scenario europeo descrive una nuova fase di rallentamento dal punto di vista della domanda, le strategie di uscita tardano a manifestare i propri effetti e l'occupazione ne risente”.

Una situazione che, unita al più difficile accesso al credito per le aziende concede più spazio di manovra all'usura. I settori più esposti sono quelli più colpiti: autotrasporti ed edilizia in un contesto in cui a soffrire è il 95% delle imprese. Insomma, la luce alla fine del tunnel ancora non si vede.
 

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