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Economia

Saldi al via, le previsioni di Confcommercio: "Spesa familiare di 315 euro"

Confcommercio ricorda inoltre le varie iniziative promosse anche sul territorio regionale da Federazione Moda Italia, come "Saldi Chiari", "Saldi Trasparenti", "Saldi Tranquilli", a garanzia del corretto acquisto degli articoli in saldo

Tra ottimismo e realismo si sono aperte le vendite di fine stagione anche a Cesena e nei comuni del comprensorio, tradizionale momento clou del commercio. "Come avviene da qualche anno - afferma il direttore Confcommercio Giorgio Piastra - si passa dalle vendite natalizie ai saldi senza soluzione di continuità. Saranno saldi iin linea con quelli dello scorso anno, ma offriranno la straordinaria opportunità di risvegliare i consumi, essendosi chiuso il 2018 con molte preoccupazioni per i commercianti, che si vedono schiacciati da consumi che non decollano, concorrenza sleale del “wild” web, costi incomprimibili e tasse sempre più pesanti. In particolare il week-end dell'Epifania segna il trapasso dallo shopping natalizio all'ordinarietà".

"Secondo le stime del nostro osservatorio di Confcommercio territoriale - aggiunge Piastra -,ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2019, spenderà una cifra attorno ai 325 euro per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature ed accessori. La cifra pro capite oscillerà sui 140 euro. I nostri commercianti cesenate puntano su qualità e fiduciarie, dalla periferia al centro. I consumatori potranno trovare “vere” occasioni nei nostri negozi, all’insegna della trasparenza del rapporto qualità/prezzo e della fiducia, con la professionalità e il servizio che da sempre contraddistinguono il commercio di prossimità. Ci sono buone aspettative da parte dei commercianti, che sono pronti ad accogliere nei loro punti vendita i consumatori, con capi di qualità scontati. I negozi di abbigliamento restano lo zoccolo duro insieme ai pubblici esercizi della variegata rete distributiva, anche se sono tra quelli che risentono della concorrenza del commercio on line”.

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo

Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio ricorda alcuni principi di base. Il primo riguarda la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Per quanto riguarda la prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale. Confcommercio ricorda inoltre le varie iniziative promosse anche sul territorio regionale da Federazione Moda Italia, come "Saldi Chiari", "Saldi Trasparenti", "Saldi Tranquilli", a garanzia del corretto acquisto degli articoli in saldo.

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