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Economia

Pressione fiscale, Confcommercio lancia la sfida: "Tasse locali da riordinare e riunificare"

"L’Italia è ancora un Paese con un livello di pressione fiscale ancora superiore al 42%", ricorda Patrignani

"Un complessivo riordino della tassazione locale (Tasi e Tari, ma anche imposta di pubblicità e imposta di soggiorno) e la compiuta deducibilità dell'Imu gravante sugli immobili strumentali delle imprese. Inoltre un solido coordinamento del prelievo centrale e del prelievo locale e l'introduzione di un'unica local tax". Sono alcune delle richieste avanzate da Confcommercio al convegno "Meno tasse per crescere" che si è tenuto a Roma nella sede confederale con la partecipazione del ministro dell'Economia Giovanni Tria.

"Le rilanceremo nel territorio ai nostri amministratori, in vista dei prossimi bilanci - osserva il presidente di Confcommercio cesenate Augusto Patrignani -. Sulla politica di bilancio secondo Confcommercio si deve affrontare una triplice sfida: conti pubblici in ordine; disinnesco delle clausole di salvaguardia; avvio delle principali riforme economiche e sociali poste a base del programma di Governo. L’Italia è ancora un Paese con un livello di pressione fiscale ancora superiore al 42% il processo di progressiva riduzione delle aliquote deve esser perseguito con determinazione, a vantaggio dei contribuenti in regola. Serve inoltre una riforma complessiva delle imposte sui redditi personali che affronti alcuni nodi fondamentali: il riordino delle aliquote e la riduzione del prelievo; la semplicità degli adempimenti; l'equità con l'introduzione di una "no tax area" senza discriminazioni; la conferma del principio di progressività. E dunque sono queste le sfide con cui è chiamato a confrontarsi anche il modello della flat tax".

"Quanto all'ipotizzata introduzione di un regime di cedolare secca anche per le locazioni commerciali - prosegue Patrignani - secondo Confcommercio sarebbe importante che la scelta si traducesse in una condivisione di benefici tra locatore e conduttore. E questo anche per dare impulso ai processi di rigenerazione urbana e commerciale in tante aree delle nostre città: dai centri storici alle periferie. Tra le altre richieste la  una "web tax" europea sulla tassazione dei grandi gruppi dell'economia digitale".

“A monte - conclude il presidente di Confcommercio cesenate - è necessario un processo di generalizzata riduzione del cuneo fiscale sul costo del lavoro, particolarmente importante per un settore con alta intensità di lavoro come quello dei servizi. Il nostro presidente Sangalli  ha detto giustamente che non serve alcuna bacchetta magica per intervenire sulla materia fiscale, ma un buon cacciavite e qualche solido principio: testi unici, ordinamento stabile, rispetto dello Statuto del contribuente. E un pizzico di buona volontà politica, quella che chiediamo anche ai nostri amministratori locali dei 15 comuni del comprensorio che si accingono ad approntare i bilanci comunali ci auspichiamo tenendo conto che sostenendo le imprese di sostiene lo sviluppo, il lavoro e la ricchezza del territorio".

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