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Piattaforma logistica: il 18 marzo c'è il bando per l’assegnazione dell’area

Lunedì 18 marzo segna una tappa fondamentale nel percorso per la realizzazione del progetto di piattaforma logistica del fresco di Cesena. In quella giornata, infatti, Valore Città pubblicherà ufficialmente il bando d’asta per il terreno di proprietà del Comune dove insediare la piattaforma

Lunedì 18 marzo segna una tappa fondamentale nel percorso per la realizzazione del progetto di piattaforma logistica del fresco di Cesena. In quella giornata, infatti, Valore Città pubblicherà ufficialmente il bando d’asta per il terreno di proprietà del Comune dove insediare la piattaforma. Come già anticipato a fine gennaio dall’Amministrazione comunale in una comunicazione ai capigruppo, si tratta di un’area di 26.789 metri quadrati (su cui è presente anche un fabbricato rurale), situata in via Chiesa di San Cristoforo, a Pievesestina.

La base d’asta è fissata in 1 milione e 350mila euro, e l’aggiudicazione è vincolata a soggetti operanti nell’ambito della “logistica e/o agroindustriale e/o dei servizi connessi a tali settori”, così come era stato specificamente indicato dalla delibera

Da lunedì, dunque, sarà possibile presentare le offerte, in vista dell’asta, la cui data è fissata per il 30 maggio.

“Si apre una fase determinante per il progetto e, con esso, per l’economia cesenate– sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco Carlo Battistini –. A Cesena si parla di logistica da oltre 20 anni, ma gli studi prodotti finora non erano approdati a nulla. Ora, invece, abbiamo un progetto concreto e sono state individuate le soluzioni attuative, su cui è possibile lavorare immediatamente. Ma l’aspetto più significativo è rappresentato dal fatto che esso conta sul sostegno e sulla condivisione da parte di tutti i soggetti interessati (aziende produttrici e di trasformazione, trasportatori, servizi, ecc.). Come Amministrazione, negli ultimi due anni, ci siamo impegnati al massimo prima per far inserire la piattaforma del fresco di Cesena nel Piano nazionale della logistica e poi per arrivare a definire lo studio di prefattibilità, licenziato nel gennaio scorso. E lungo questo percorso abbiamo considerato fondamentale il rapporto con tutti gli attori della filiera per sollecitarne il coinvolgimento nella piattaforma. Del resto siamo proprio partiti dall’ascolto delle esigenze manifestate dalle aziende del territorio per intraprendere questo percorso, con l’obiettivo di creare le condizioni adeguate per  affrontare al meglio questo tema, che incide significativamente sui costi sostenuti dalle aziende. Adesso si tratta di compiere il passo decisivo, e per questo abbiamo voluto accelerare per quanto possibile i tempi: il progetto è pronto, l’area è a disposizione, e ora ci aspettiamo che arrivi una risposta adeguata da parte dei privati, per poter arrivare al traguardo”.

Sulla base dello studio di pre-fattibilità redatto dal gruppo di lavoro coordinato dall’Assessore ai Lavori pubblici Maura Miserocchi e composto da rappresentanti del Comune e delle aziende della filiera agroalimentare e del trasporto, il modello sulla base del quale si dovrà sviluppare la piattaforma logistica cesenate sarà, almeno inizialmente, fortemente orientato sull’ortofrutta: esso prevede una forma di ‘aggregazione di supply chain’, e richiede una specifica partnership fra operatori logistici capaci di aggregare l’offerta, in modo da arrivare ai volumi necessari per ottimizzare i flussi della piattaforma.

La creazione della piattaforma mira a dare una risposta significativa ai costi derivanti dalla movimentazione delle merci. Ogni anno nel territorio cesenate  vengono movimentate circa 400mila tonnellate di prodotti, ma ogni azienda che si fa carico autonomamente dell’organizzazione del trasporto  e delle relative spese, che si aggirano  intorno ai 109 euro per tonnellata. Stando alle analisi compiute per predisporre il progetto, tale importo scenderebbe a 82 euro se la piattaforma gestisse  solo le cosiddette ‘tratte disagiate’, cioè quelle che hanno volumi così frammentati da non consentire al singolo produttore un’ottimizzazione dei carichi, e protrebbe scendere ulteriormente, fino a 71 euro a tonnellata, con la gestione del totale dei volumi movimentati.

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